"Sono convinto che con la legge di stabilità riusciremo a realizzare un intervento sulla flessibilità": lo afferma il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, durate il Festivale dell'Economia in corso presso la città di Trento. L'esponente del Governo ha spiegato che la questione della riforma previdenziale resta "all'ordine del giorno" tra le diverse priorità che si trova ad affrontare l'attuale esecutivo, tra cui vi è anche la questione del "social act" e degli altri interventi che riguardano il welfare sociale. "Dobbiamo dire agli italiani che nessuno rimarrà da solo e che sosterremo tutti" prosegue il Ministro, evidenziandoche l'idea è quella di dare una mano alle personesia dal punto di vista lavorativo, sia nell'affrontare "condizioni difficili di vita".
Resta comunque acceso il dibattito sul versante delle uscite dal lavoro, visto che continuaa mancare una linea d'azionecondivisacon i sindacati ed anche nei confrontidelle proposte di legge già presenti in Parlamento.
Riforma pensioni 2016 - 2017: nuovo incontro con i sindacati fissato al 14 giugno
Proprio in merito al confronto con i sindacati il Ministro del lavoro Poletti ha recentemente fissato due nuovi incontri, dopo quello tenutosi lo scorso 24 maggio. La primariunione in ordine di tempo è stata annunciataper il 14 giugno 2016 presso la sede ministeriale, a partire dalle 14.30 del pomeriggio. Sono attesi i rappresentanti sindacali di Cigl, Cisl e Uil, mentre all'appuntamentosarà presente anche il Sottosegretario Tommaso Nannicini, che si sta occupando di seguire il dossier della flessibilità previdenziale e che ha illustratoal pubblico tanto l'opzione della pensione anticipata tramite prestito bancario (APE) quanto la più recente possibilitàdi calmierare l'impatto delle penalizzazioni ricorrendo alla pensione integrativa (RITA).
Pensioni flessibili: attesa per il tavolo con le parti sociali
Stante la situazione, l'attesa dei lavoratori si concentra quindi sull'esito del prossimo confronto tra parti sociali e Governo. Sul tavolo non vi è solo la questione della flessibilità in uscita, ma anche la necessità di riparare alle tante situazioni di disagio derivate dalla rigidità presenti nei criteri di quiescenza della Manovra Fornero.
Non è chiaro ad esempioin che modo le ultime proposte di uscita possano andare incontro alle esigenze dei lavoratori esodati, i quali chiedono l'avvio di un'8va e definitiva salvaguardia parlamentare. Discorso simile per i c.d. lavoratori precoci, che hanno versato oltre 40 anni di contributi trovandosi di colpoesclusi dalla pensione pubblica, proprio per l'innalzamento dei requisiti di uscita dal lavoro avvenuto nel 2011.
Ma sulla discussione anche le Commissioni lavoro di Camera e Senato sono in attesa di un confronto con il Governo, mentre la petizione lanciata a sostegno della bozza di legge 857 del 2013 ha già superato le 40mila adesioni. Insomma, se l'inserimento della flessibilità previdenziale all'interno della prossima Manovra è un fatto ormai dato per certo, resta ancora la massima aleatorietà sulle modalità con cui questa misura verrà effettivamente implementata e sulla sua effettiva portata.
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