Resta al centro del dibattito su tutti i principali mediail nuovo contratto dedicato ai lavoratoristatali in preparazione presso il Ministero della Pubblica Amministrazione, soprattutto per l'introduzione della possibilità di licenziamento dopo due anni di fermo del lavoratore. La norma servirà a gestire le eventuali eccedenze previste nella PA, ma si configura come un approccio completamente nuovo al settore, considerando che proprio il lavoro nel pubblico impiego è sempre stato considerato come il "posto fisso" per antonomasia. Chiaramente la risoluzione del contratto di lavoro sarà considerata come l'ultimo stadio di un processo riorganizzativo volto prima di tutto a tutelare il dipendenteattraverso la mobilità territoriale entro un raggio di 50 chilometri, ed in secondo luogo attraverso la già citata garanzia dei 24 mesi durante i quali il lavoratore in disponibilità si vedrà comunque corrispondere l'80% dello stipendio.

Ma le novità non si fermano qui, perché importanti aggiornamenti del contratto prevedono l'apertura di scenari interessanti e inaspettati, come quelli legati al telelavoro ed al part time. Scopriamoinsieme di cosa si tratta.

Riforma PA, il 10% dei lavoratori potrà accedere al telelavoro

Un'interessante novità in arrivo con la riforma della PA è legata all'istituto del telelavoro, visto che i dipendenti pubblici si troveranno davanti alla possibilità di accedere a questo istituto purché le domande non superino complessivamente un decimo della forza lavoro. Per raggiungere questo livello ci sarebberocomunque davanti 36 mesi di finestra, pertanto chi fosse interessato potrebbe cominciare a valutare un'eventuale richiesta non appena la novitàvenisse approvata, mentre la riforma della PA potrebbe inglobare anche delle garanzie finalizzate a tutelare i lavoratori a distanza.

Lavoratori pubblici e scatti di stipendio: verso un cambiamento del meccanismo di calcolo

Novità in vista anche per i cosiddetti scatti di stipendio, che non saranno più automatici. Nello specifico, non dipenderanno più dall'anzianità del lavoratore, quanto dalla sua produttività. La logica insita nella riforma della PA è quella di premiare il merito, eliminando gli automatismi livellati sul semplice avanzare dell'età anagrafica.

Di contraltare verranno introdotte delle agevolazioni utili per semplificare la vita del lavoratore e renderla più conciliante rispetto alle proprie esigenze familiari. Si pensi alla stipula di eventuali accordi con asili o scuole materne; mentre l'istituto del part time potrebbe diventareuniversale e richiedibile da chiunque.

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