Tra i provvedimenti inseriti all'interno della Legge di Bilancio 2017, il cumulo gratuito è sicuramente uno di quelli più rappresentativi di un cambio di paradigma rispetto al passato. La misura prevede infatti di aprire all'utilizzo di tutti i versamenti effettuati nel corso della propria storia lavorativa, andando a semplificare le possibilità di accesso alla pensione soprattutto per coloro che hanno avuto una carriera discontinua. Si tratta di una situazione che in precedenza risultava penalizzante, visto che i lavoratori si trovavano con spezzoni di versamenti in differenti gestioni ed al contempo con la prospettiva di ricorrere ad una ricongiunzione estremamente costosa o (in alternativa) ad una totalizzazione fortemente penalizzante (in virtù del ricalcolo interamente contributivo della futura mensilità).

Il cumulo permetterà di percorrere una terza via, rendendo fruibili tutti i contributi e di garantire un approccio non penalizzante. Vediamo insieme i nuovi criteri di funzionamento e quelli di accesso, con la premessa che purtroppo non tutti potranno beneficiare della misura.

Pensioni flessibili e cumulo gratuito: il meccanismo di funzionamento

Partiamo dalle informazioni di base relative al meccanismo di cumulo: la misura permetterà di utilizzare tutti i versamenti (purché non coincidenti) effettuati presso le diverse gestioni, con la maturazione di un assegno che implicherà il calcolo proquota per ogni singola gestione o cassa. Potranno fruire della sanatoria coloro che hanno versamenti:

  • nell'AGO (assicurazione generale obbligatoria);
  • nei fondi speciali dei lavoratori autonomi;
  • nella gestione separata dell'Inps;
  • nei fondi sostitutivi ed esclusivi dell'AGO;
  • nelle casse professionali per i liberi professionisti iscritti ad un Albo.

Il cumulo permetterà di ottenere a partire dal 1 gennaio del 2017 il requisito utile per il pensionamento all'interno di una delle gestioni nelle quali si è versato e potrà essere utilizzato sia per la pensione di vecchiaia che per quella di anzianità, rendendo quindi inutile il ricorso alla totalizzazione.

I limiti legati alla nuova misura e le platee dei lavoratori esclusi

Se quanto appena esposto rappresenta un importante passo in avanti per moltissimi lavoratori, vi è però da segnalare la presenza di un'area di esclusione dovuta a diverse condizioni. Per prima cosa, la misura non potrà essere utilizzata da chi è già titolare di una pensione diretta in una delle gestioni coinvolte nel processo di cumulo.

Altro nodo rimasto irrisolto è quello delle salvaguardie, visto che esodati e lavoratrici con opzione donna non potranno beneficiare dell'agevolazione. Il ricorso al cumulo non è previsto infatti nell'8va salvaguardia parlamentare e nemmeno per l'utilizzo dei contributi versati in gestione separata Inps dalle lavoratrici OD, sebbene il calcolo dell'assegno resti comunque interamente contributivo.

Vi sono dubbi sulla praticabilità del cumulo anche per i c.d. lavoratori precoci, sebbene in merito alla questione si potrà avere un chiarimento definitivo solo quando l'Inps produrrà le proprie istruzioni per l'inoltro delle domande di pensionamento.

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