È stata convocata per la giornata di oggi 11 luglio alle ore 13.00 la nuova conferenza stampa congiunta dei Presidenti delle Commissioni lavoro di Camera e Senato Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, con l'intento di sollecitare l'esecutivo ad impegnarsi per "rinviare strutturalmente l'adeguamento dell'età di pensione all'aspettativa di vita, che altrimenti porterebbe" il momento dell'uscita dal lavoro con la pensione di vecchiaia "a 67 anni a partire dal 2019". Il dibattito politico sulla vicenda si è fatto molto acceso nelle ultime settimane, dopo che la questione è emersa in tutta la sua criticità.

In una nota congiunta, i due Parlamentari hanno spiegato di ritenere il tema come "molto sentito dai cittadini", visto che è destinato a pesare fortemente sulle loro vite. Il richiamo è quindi all'adozione di "un po' di buon senso", considerando allo stesso tempo sia le esigenze di sostenibilità del sistema previdenziale pubblico che quello della società, a partire dai più giovani.

Riforma pensioni e Aspettativa di Vita: i sindacati fanno fronte comune

In merito al tema degli adeguamenti all'aspettativa di vita sono intervenuti negli scorsi giorni anche i sindacati, rilanciando le proprie richieste di intervento al Governo. La questione sarà al centro delle discussioni congiunte durante l'attivo unitario nazionale di Cgil, Cisl e Uil fissato per il prossimo 13 luglio 2017.

"Ci sono tante ragioni per bloccare questo meccanismo" ha ricordato il Segretario Confederale Cgil Roberto Ghiselli, spiegando che la velocità con cui si stanno attuando questi adeguamenti rischiano di creare dei problemi anche sul lato del lavoro. Il problema è anche la mancata diversificazione nell'applicazione del parametro rispetto al tipo di carriera effettivamente percorsa, come se "fosse uguale per un lavoratore edile ed un docente universitario": La discussione sulla FASE 2 della riforma previdenziale si concentrerà anche su questo, "nel quadro di una diversificazione in base alla diversità del lavoro e della sua gravosità", ha concluso il sindacalista.

La posizione del Presidente Inps in merito alla vicenda

La discussione sull'AdV si è fatta molto accesa nelle scorse settimane, dopo che il Presidente Inps Tito Boeri era intervenuto in difesa dei prossimi adeguamenti. Secondo l'economista, un blocco della loro attuazione sarebbe stato contrario ai principi di equità rispetto alle nuove generazioni, perché avrebbe "fiscalizzato una componente dei contributi previdenziali all'inizio della carriera lavorativa di chi viene assunto con un contratto a tempo determinato".

Una posizione opposta a quella espressa dalle parti sociali e che ha avviato una forte dialettica anche nel dibattito politico.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di usare la funzione "segui" disponibile in alto.