Manca solo una settimana alla prima scadenza fissata dal legislatore per l'invio delle domande di certificazione dei criteri utili alla fruizione della flessibilità previdenziale tramite APE sociale o Quota 41. Il primo termine è stato infatti fissato al prossimo 15 luglio, data entro la quale potranno procedere all'apertura della pratica tutti coloro che matureranno il diritto di legge entro la fine dell'anno corrente. A partire dal 16/7 l'Inps comincerà quindi ad elaborare le pratiche, garantendo le prime risposte già nel prossimo mese, mentre la scadenza entro la quale l'Istituto dovrà fornire il proprio riscontro è stata fissata al prossimo 15 ottobre.
Il termine non è però da considerarsi come ultimo, visto che gli aventi diritto potranno comunque avviare la pratica entro il 30/11, con il rischio però di non poter accedere immediatamente per mancanza di risorse. Vediamo insieme tutti i dettagli sui potenziali lavoratori interessati dalla vicenda nel nostro nuovo articolo di approfondimento riguardante le Pensioni pubbliche in Italia.
Pensioni anticipate: chi può inviare la domanda per APE sociale e Quota 41
Per quanto concerne i soggetti potenzialmente coinvolti nella scadenza del 15/7, ricordiamo coloro che si trovano in stato di disoccupazione, i caregivers di familiari stretti, gli invalidi (con una percentuale riconosciuta uguale o superiore al 74%) e coloro che si occupano a determinate condizioni di attività gravose oppure usuranti.
Vi sono poi i requisiti contributivi, che per l'APE sociale vanno dai 30 ai 36 anni di versamenti a seconda della condizione di disagio, ai quali vanno associati almeno 63 anni di età. Per la Quota 41 dei lavoratori precoci non è prevista un'età minima di accesso, ma dal punto di vista contributivo saranno necessari almeno 41 anni di versamenti, assieme ad un anno maturato prima del 19mo di età.
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Dal punto di vista pratico, alla domanda di certificazione dei requisiti dovrà seguire una seconda pratica, che riguarda l'accesso vero e proprio all'APE sociale oppure alla Quota 41. La seconda istanza può essere prodotta contestualmente alla prima qualora tutti i requisiti siano già stati effettivamente maturati.
Per quanto concerne invece la decorrenza della prestazione, questa è stata fissata al primo giorno del mese successivo a quello in cui è stata presentata la pratica, purché il rapporto di lavoro sia effettivamente cessato. Stante la situazione appena delineata, il consiglio per coloro che sono indecisi è di valutare con attenzione la scadenza del prossimo 15 luglio, prendendo una decisione entro tale data. Questo perché, come già anticipato, procedere successivamente potrebbe far incorrere il richiedente nel congelamento della domanda e nella sua successiva messa in graduatoria per l'anno successivo.
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