Non misure che abbassino i requisiti anagrafici per l'accesso alla pensione di anzianità, ma più occasioni di lavoro e dunque una carriera meno discontinua: questa la ricetta per le donne mamme di cui parla il presidente dell'Inps, Tito Boeri, alla vigilia del tavolo di confronto tra governo e sindacati sulla fase 2 della riforma Pensioni che continua ad animare il dibattito politico, sindacale ed economico. La proposta di Boeri sembra contrastare quella avanzata dai sindacati e in particolare dalla Uil di Carmelo Barbagallo che ha avanzato una specifica proposta in tal senso, non a caso il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale interviene sulla questione proprio un giorno prima della riunione tra l'esecutivo e la parti sociali sul sistema pensionistico.

Pensione anticipata, presidente Inps: no scorciatoie per donne madri

Il problema delle pensioni basse percepite dalle donne madri è legato in particolar modo, secondo Boeri, alla discontinuità delle carriere lavorative. Introducendo nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata si corre il "rischio - secondo il presidente dell'Inps - che il datore di lavoro sfrutti la possibilità di fare uscire anticipatamente le donne con figli - ha detto Boeri secondo quanto riporta l'Ansa - per ridurre la forza lavoro obbligandole - ha sottolineato - a prendere una pensione molto bassa per il resto della loro vita". Non si fa attendere la replica delle organizzazioni sindacali alle dichiarazioni dell'economista bocconiano chiamato dall'ex premier Matteo Renzi a presiedere l'Istituto nazionale di previdenza sociale.

I sindacati replicano subito al presidente dell'Inps

"Decisamente fantasiose e singolari - ha affermato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli - le dichiarazioni utilizzate dal presidente dell'Inps per screditare - ha proseguito - un intervento di equità, che andrebbe al più presto introdotto, a favore delle donne".

Dello stesso avviso l'Ugl. Del resto è ormai da anni che Boeri è solo contro tutti per via delle sue proposte, "abbandonato" anche dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo con cui per qualche periodo si è trovato in sintonia di idee e proposte sul fronte previdenziale. "Le sue apparenti preoccupazioni - ha detto Nazzareno Mollicone, dirigente confederale dell'Ugl, replicando al presidente dell'Inps - non trovano forza nella realtà".

Ecco perché secondo il sindacalista: "Se le donne madri abbandonano prima il lavoro per una meritata pensione - ha detto Mollicone - potrebbero favorire ricambio con occupazione giovanile. Cosa che - ha sottolineato il sindacalista - è venuta meno con la riforma Fornero". Ed è proprio sulle modifiche alla legge Fornero che stanno insistendo nelle ultime ore i sindacati alle prese con un confronto serrato con il governo che riprende domani mercoledì 13 settembre. Lo scontro è aperto su diverse questioni e in particolare sull'aumento dell'età pensionabile, questione che Poletti sta provando a rinviare in autunno, quando saranno resi noti i nuovi dati sulle speranze di vita degli italiani che vengono rilevate dall'Istituto nazionale di statistica.