La Corte dei Conti e Bankitalia hanno invitato al governo a non arretrare sulla riforma Fornero, mantenendo l'impianto dell'attuale legge pensionistica, tra le più odiate dagli italiani. Novità anche sul fronte Opzione Donna, con l'interrogazione parlamentare dell'onorevole Tiziana Ciprini del Movimento 5 Stelle, ricevuta pochi giorni fa dall'amministratrice del gruppo "Movimento Opzione Donna" Lucia Rispoli. Le ultime notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi 4 ottobre ci riportano indietro di sei anni, quando in Italia governava Mario Monti, dopo l'abdicazione di Silvio Berlusconi e l'ultimo governo di Centrodestra.

Non sono mancate le repliche immediate da parte dei sindacati, i quali hanno da poco presentato un documento unitario composto da 11 proposte su cui l'esecutivo Gentiloni è chiamato a rispondere.

La Fornero non si tocca

L'invito proveniente dalla Corte dei Conti e Bankitalia sulla riforma pensioni della Fornero è eloquente e non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Il non arretramento richiesto in campo previdenziale dai due organismi sopracitati esclude qualsiasi intervento in favore di una maggiore flessibilità o del riconoscimento di misure richieste durante la fase due del confronto tra sindacati e governo. In primis, a decadere, è la misura forse su cui c'è stata maggiore discussione, la revisione dell'aspettativa di vita.

Appare scontato, ad oggi, l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 1° gennaio 2019. La richiesta, diretta, è arrivata ieri dalla Corte dei Conti, attraverso la figura del presidente Arturo Martucci. Quest'ultimo ha sottolineato come il meccanismo di adeguamento dei requisiti anagrafici legato alla speranza di vita debba rimanere inalterato, affinché venga garantita la sostenibilità della finanza pubblica.

Un invito che dovrebbe essere raccolto senza troppe remore dall'esecutivo.

La proposta sul blocco dell'aspettativa di vita era stata rilanciata di recente anche dallo stesso Maurizio Landini, in occasione di un confronto avuto con Francesca Lemma durante un convegno organizzato da Sinistra Italiana a Torino. Il segretario confederale della Cgil aveva inoltre rilevato come il governo fosse stato fino ad ora sordo rispetto alla richiesta di portare le Pensioni di anzianità a 41 anni di contributi, requisito richiesto da tutti i lavoratori precoci per poter lasciare il posto di lavoro.

La replica dei sindacati non si è fatta attendere. Fra i primi a rispondere è stato Domenico Proietti della Uil, il quale si è detto stranito dal fatto che Bankitalia pensi alle pensioni e non alle banche. Per il segretario confederale della Uil, il governo e il Parlamento devono congelare l'aspettativa di vita, migliorare il futuro previdenziale dei giovani ed eliminare le disparità di genere, in riferimento al trattamento riservato alle donne in ambito pensionistico, con il rilancio della valorizzazione dei lavori di cura, punto chiave nella discussione sulla pensione anticipata delle donne.

Interrogazione parlamentare su Opzione Donna

La deputata del Movimento 5 Stelle Tiziana Ciprini ha risposto con i fatti alle richieste presentatele la scorsa settimana da Lucia Rispoli del gruppo "Movimento Opzione Donna".

L'onorevole pentastellata ha infatti presentato un'interrogazione parlamentare su Opzione Donna al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ribadendo la necessità di estendere la misura sperimentale che consente alle lavoratrici di andare in pensione a 57 anni con 35 anni di contributi. Il provvedimento viene ritenuto eticamente giusto e in grado di far risparmiare alle casse dello Stato nel medio-termine.

Non si spegne dunque la battaglia sulla proroga di Opzione Donna al 2018, su cui continuano a battersi le tante donne che desiderano poter lasciare il proprio posto di lavoro prima dei 60 anni avendo maturato un cospicuo numero di anni di contribuzione. Il tempo però è poco, il sentiero è stretto, ed una risposta dovrà arrivare per forza di cose entro la metà del mese di ottobre. Per conoscere le ultime novità sulle pensioni cliccate il tasto Segui in alto a destra.