Il nuovo anno si apre con interessanti dati ISTAT sul mondo del lavoro, che denotano un cambio di rotta rispetto al passato, sebbene continuino a permanere delle aree di difficoltà. Le ultime elaborazioni rese disponibili (risalenti al mese di novembre 2017) registrano infatti una crescita di 65 mila lavoratori rispetto al mese precedente. Il risultato è certamente positivo, ma deve tenere conto che di questi, circa il 90% è stato assunto con la somministrazioni di contratti a termine. A livello complessivo i numeri portano a raggiungere un nuovo massimo tra i dati degli occupati, stante che sarebbero oltre 23 milioni e 183mila gli italiani ad avere un lavoro.

Ed in questa platea, l'incremento maggiore si registra proprio tra chi possiede un contratto da dipendente. Resta però il fatto che non sempre la nuova occupazione è legata ad un contratto di qualità, visto il ricorso diffuso all'impiego a tempo determinato. Il precariato continua quindi a restare una delle principali fonti di preoccupazione per molti dei nuovi lavoratori. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Il miglioramento della situazione per il lavoro dipendente

Proprio i numeri riguardanti il lavoro dipendente sarebbero tra i principali indiziati del rilancio occupazionale: quest'ultimi infatti totalizzano quasi 500 mila posizioni, dalle circa 450 mila risalenti alla precedente rilevazione.

Un dato però che come abbiamo appena accennato, presenta al proprio interno anche delle situazioni di disagio. Se si esaminano le varie classi di età, si registra infatti un calo occupazionale tra i lavoratori che vanno dai 35 ai 49 anni. Una situazione che non deve essere vista con leggerezza, visto che si tratta di una fascia nella quale la mancanza di reddito può pesare fortemente rispetto alle necessità di sostentamento delle famiglie, mentre la garanzia di un possibile sostegno dato dal welfare previdenziale resta ancora lontana.

Spesso si tratta di persone che si trovano a subire processi di ristrutturazione aziendale, dovendo reinventarsi il futuro lavorativo quando ormai la propria posizione appariva consolidata.

Il punto della situazione in merito a disoccupati e inattivi

Per quanto concerne invece lo stato della disoccupazione, il nuovo dato evidenzia un ulteriore calo rispetto al mese precedente.

In numeri, si tratta di - 18 mila persone (lo 0.6%). Anche in questo caso si rileva una diminuzione per la fascia dei giovani ed una crescita per gli over 35-40enni. Interessante anche l'analisi dei cosiddetti inattivi, ovvero di coloro che risultano talmente scoraggiati da non essere nemmeno più alla ricerca di una nuova occupazione. Per tali soggetti si è vista una riduzione di circa 170 mila unità su base annua, pertanto alcuni di questi (che non rientravano tra i disoccupati) potrebbero essere effettivamente riusciti ad ottenere un nuovo impiego.

Si conferma il continuo calo del lavoro autonomo

Risulta invece ancora negativo il trend dell'occupazione autonoma. Nel corso dell'ultimo anno le posizioni venute a mancare sarebbero oltre 150 mila unità.

La situazione evidenzia quindi il progressivo disimpegno verso tale modello lavorativo, confermando come gli italiani siano sempre più alla ricerca di un posto fisso, o perlomeno di un contratto lavorativo da dipendente (quando il primo non risulta accessibile). Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito in merito alle ultime novità che abbiamo riportato. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento su lavoro e pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.