Nonostante ormai risalga al lontano 2011, la Manovra Fornero continua a far discutere non solo gli italiani, ma anche gli stessi partiti. Dopo che il centro destra ha inserito la sua abolizione all'interno del proprio programma elettorale si sono infatti moltiplicate le dichiarazioni e prese di posizione da parte della politica. La questione resta la fattibilità di una ridiscussione profonda delle attuali regole di funzionamento della previdenza per via dei costi necessari. Vediamo insieme le ultime dichiarazioni al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Legge Fornero, stoccata dai 5S: Berlusconi - Meloni la votarono

Il dibattito politico sulla Manovra Fornero diventa sempre più acceso, dopo che il Centro destra ha annunciato di voler ripristinare la situazione previdenziale antecedente. "Berlusconi oggi si erge a difensore dei pensionati, ma votò quella schifezza della legge Fornero senza colpo ferire. Giorgia Meloni oggi fa la paladina della giustizia sociale, ma non si oppose a quell'obbrobrio". È la posizione del Movimento 5 Stelle, spiegando che "oggi l'ex premier promette di abolire la Fornero, ma nel 2011 fu tra i protagonisti delle larghe intese che gettarono nella disperazione centinaia di migliaia di persone".

Per Martone è impossibile tornare alla situazione previdenziale antecedente il 2011

Per abolire la legge Fornero serve "una copertura tra gli 80 e i 90 miliardi di euro in un decennio". Lo afferma l'ex Vice Ministro del Lavoro Michel Martone, evidenziando però che è possibile pensare a dei miglioramenti perché la Manovra "fu fatta in 15 giorni sotto i colpi dello spread".

Ma una sua completa abolizione "non è fattibile per una questione di risorse". Anche l'ex Ministro Elsa Fornero ha commentato la proposta di abolizione spiegando che "la legge sulle Pensioni è stata introdotta in venti giorni, in condizioni di emergenza, ereditate da un governo di centrodestra e approvata con i voti di larga parte delle forze politiche che compongono l’attuale centrodestra".

Le stime del Corriere sul valore della Fornero

Già ieri vi abbiamo citato come le stime in arrivo dalle fonti giornalistiche mettano in evidenza numeri importanti in merito ad un'eventuale abolizione della riforma Monti-Fornero. Il Corriere della Sera evidenzia come il valore complessivo della Manovra sia stimabile a 250 miliardi di euro o anche 21 punti di Pil a partire dal 2012 e fino al 2060. Il Sole 24 Ore parla invece di 20 miliardi l'anno, per una proiezione che diventa quindi di 200 miliardi nel prossimo decennio. Superare le attuali regole di funzionamento del sistema pensionistico significa quindi confrontarsi con questi numeri e trovare una soluzione percorribile.

Dalla UIL si punta ad aprire la Fase 3

Anche i sindacati sono tornati sul tema della riforma previdenziale, avviando quindi i lavori del nuovo anno. Ad esprimere la propria posizione nella giornata di ieri è stato il Segretario confederale della UIL Domenico Proietti. "Dobbiamo continuare a cambiare la legge Fornero. Dopo i positivi interventi introdotti grazie all'azione del sindacato, operati negli ultimi due anni, e alle salvaguardie degli esodati, bisogna aprire la fase 3". Il confronto sulla previdenza con quello che sarà il prossimo Governo si concentrerà quindi ancora una volta sulla flessibilità, sull'eliminazione delle disparità di genere e sulla valorizzazione dei lavori di cura, oltre che sui futuri assegni dei giovani".

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito in merito alle ultime novità che abbiamo riportato. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.