All'inizio diquesto mese l'Azerbaijan ha lanciato una grande offensiva militare nella regione contesa del Nagorno Karabakh, zona autonoma popolata in alta percentuale da armeni dopo la tregua seguita alla guerra dei primi anni novanta. L'elemento sorpresa associato all'enorme dispiegamento di mezzi, ha causato pesanti perdite in vite umane, soprattutto tra gli abitanti di alcuni villaggi, rimasti uccisi sotto i bombardamenti dell'artiglieria pesante azera. Nonostante la tregua mediata dai russi alcuni giorni fa, le violazioni del cessate il fuoco in queste ore sono state molteplici.
Le possibili conseguenze
Negli ultimi giorni, oltre alla violazione del cessate il fuoco, sicuramente l'evento più allarmante è stato l'attacco dell'esercito azero nei confronti di villaggi all'interno dei confini della repubblica armena, non solo nell'enclave del Nagorno Karabakh. Le implicazioni di una tale guerra di aggressione, soprattutto alla luce del patto di mutua difesa che intercorre tra Russia e Armenia, potrebbero essere disastrose se il governo russo decidesse di intervenire nel conflitto in aiuto degli alleati. Ovviamente prima di sparare proiettili di artiglieria contro villaggi armeni, il governo azero era pienamente consapevole dei rischi connessi a commettere tali atti di guerra contro un paese nell'orbita russa.
Questo potrebbe confermare il tacito appoggio da parte degli Stati Uniti e della NATO, con l'esplicito interesse nel colpire il presidente russo Putine i suoi alleati.
Crimini di guerra
L'Azerbaijan possiede alcune delle più grandi riserve di petrolio al mondo, e grazie a queste può permettersi di comprare le armi più moderne e letali, con l'obiettivo di riconquistare un territorio che storicamente non gli appartiene.Inoltre ci sono prove che l'esercito azero si sia servito di mercenari provenienti dalla Turchia e addirittura di membri dell'ISIS provenienti dalla Siria, che si sarebbero resi responsabili di atrocità nei confronti della popolazione civile di alcuni villaggi del Nagorno Karabakh.
L'Armenia e l'enclave contesa forse dovranno affrontare una guerra contro un paese come l'Azerbaijan che ha potenti alleati, tra i quali il presidente turco Erdogan e gli Stati Uniti. Dei nemici che sarebbero felici di vedere armeni e russi sprofondare nell'oblio.