Tra le possibili alternative, considerate per intervenire sulla regolamentazione dei buoni lavoro, alla fine è prevalsa la linea più radicale: il governo ha deciso di fare marcia indietro ed eliminare completamente questo strumento onde scongiurare una bocciatura al referendum promosso dai sindacati. Ad una analisi strettamente economica, l'argomento più diffuso contro questo strumento risulta debole: è probabile che l'abolizione dei voucher si traduca in un danno per i lavoratori più deboli che si troveranno a scegliere tra lavorare in nero o non lavorare affatto.

I possibili abusi

Secondo i sindacati e i principali detrattori, l'utilizzo di questo strumento favorirebbe la diffusione del Lavoro precario e potrebbe prestarsi ad abusi, poiché i datori di lavoro potrebbero utilizzarlo al posto di contratti di tipo ordinario oppure per mascherare lavoro nero. Il primo punto è particolarmente debole, poiché sulla convenienza della sostituzione dei contratti di lavoro ordinari incidono i costi connessi con la risoluzione del rapporto di lavoro già in essere, le possibili contestazioni derivanti dall'utilizzo in proprio e i costi di transazione con numerose controparti. Quest'ultimo aspetto è determinato dal limite massimo di 2000€ annui che ciascun lavoratore può percepire da uno stesso datore di lavoro.

Anche l'ipotesi di mascheramento di lavoro in nero è difficile da sostenere poiché a fronte di un'ispezione formale sarebbe molto difficile da argomentare.

Un danno ai più deboli

Gli stessi sindacati che hanno promosso il referendum abrogativo, hanno riconosciuto di utilizzare i buoni lavoro di fatto ammettendo che si trattava dello strumento legale più idoneo per regolare determinati tipi di collaborazioni occasionali.

Considerando che il target di soggetti interessati a questo strumento è costituito dai lavoratori che non hanno alternative rilevanti e si trovano in condizioni di particolare bisogno, l'abolizione dei voucher costituisce un passo indietro ed un danno per i lavoratori più deboli. Questi ultimi, in seguito all'abolizione decisa di recente, dovranno scegliere tra lavorare in nero o non lavorare affatto.