Da sempre la Juventus ha garantito alla Nazionale Italiana un punto di riferimento.Numerose sono state le spedizioni azzurre, sia ai mondiali sia agli europei, in cui lo zoccolo duro era a tinte bianconere. Sette i calciatori della Vecchia Signora nei vittoriosi mondiali del 1934, sei nel 1982 e 5 nel 2006. Di questi, la maggior parte sono difensori , componenti della retoguardia che hanno garantito un rendimento altissimo in queste manifestazioni. Basti pensare a gente come Scirea, Cabrini, Gentile e per ultimo Cannavaro, premiato anche con il pallone d'oro in quell'anno.

Sulle orme di questi grandi del passato c'è un ventitreenne di Bergamo, Mattia Caldara.

Il difensore goleador

Mattia Caldara nasce, appunto, 23 anni fa a Bergamo,il 5 maggio 1994 (giorno e mese che riportano alla mente dei tifosi bianconeri dolci ricordi) e compie tutta la trafila delle giovanili della squadra più importante della città, fino all'esordio in prima squadra nella stagione 2013-14(quella dei 102 punti,per dire). Le due stagioni successive Mattia le passa in prestito tra Trapani e Cesena, andando a segno complessivamente cinque volte. La stagione 2016-17 è quella dell'esplosione per il giovane difensore,tornato all'Atalanta e diventato intanto colonna dell'under 21 di Gigi Di Biagio, dove oltre a fornire grandi prestazioni a livello difensivo si migliora anche a livello offensivo, andando a segno ben sette volte,confermandosi difensore con l'ottimo fiuto del gol.

E naturalmente buone prestazioni ti portano all'attenzione di grandi club, quali la Juventus, che lo fa suo per quasi venti milioni a Gennaio 2017, decidendo però di continuare a far maturare il ragazzo nella squadra della sua città fino a Giugno 2018.

Caldara, Rugani il futuro è vostro

Dopo il gol segnato domenica scorsa proprio alla sua futura squadra, in seguito a un errore di Buffon, ha fatto fregare le mani a molti dei sostenitori bianconeri, delusi certamente dal risultato ma altrettanto soddisfatti dell'ottima prestazione di Caldara, che oltre al gol è stato determinante nelle situazioni difensive.

Se Mattia riuscirà a confermarsi ai livelli dello scorso campionato sarà un bene sia per la Juventus che per la Nazionale, con quest'ultima che sta cercando sostituti all'altezza della BBC, una sicurezza che però invecchia sempre di più. Lui e Daniele Rugani, partito titolare anche se è stato messo da parte dopo qualche prestazione non proprio convincente (ma la fiducia di Allegri in lui non è mutata), sono il futuro della retroguardia bianconera che ancora una volta parlerà italiano.Ovviamente noi tutti ci auguriamo possano percorrere la stessa carriera dei loro predecessori.