Se fosse stata una corsa automobilistica, avrebbe vinto giungendo al traguardo con un giro di vantaggio sull'avversario principale. Quest'immagine dà il senso della roboante vittoria del Pd di Matteo Renzi nei confronti del rivale principale, Beppe Grillo, il cui "Movimento Cinque Stelle" resta sì secondo partito d'Italia, ma con circa la metà delle preferenze rispetto al vincitore.

Un dato storico, che fa tornare alla mente le percentuali altissime che faceva registrare in passato la Democrazia Cristiana e che batte anche il record di Walter Veltroni nel 2008. Rispetto al resto d'Europa, dove i movimenti di "protesta", in Gran Bretagna e in Francia hanno fatto passi da gigante, l'Italia - incredibile ma vero - sceglie un voto di stabilità puntando quasi in massa su un solo partito, quello del Presidente del Consiglio. Non si tratta di elezioni politiche, però questo dato potrebbe aprire nuovi scenari all'interno del Parlamento, visti gli scarsi risultati degli altri partiti che non fanno altro che rafforzare la leadership di Renzi.

Beppe Grillo, dopo una campagna elettorale d'attacco, resta ancora in silenzio, aspettando la copertura completa degli scrutini per commentare l'esito delle elezioni. Il leader di M5S dovrà riflettere sul suo assalto all'arma bianca contro tutto e tutti in questo periodo pre - elettorale: probabilmente il suo fare eccessivamente urlato e aggressivo ha un po' frenato l'entusiasmo degli italiani verso di lui, e così si spiegherebbe il 21% delle europee, con un calo di circa 5 punti percentuali rispetto a meno di un anno fa. I "grillini" restano il secondo partito d'Italia, ma non si può negare che ci si attendeva molto di più dalle urne, visto che si parlava di "sorpasso" nei confronti del Pd e di volontà di far cadere il Governo una volta stravinte le europee.

Zoppica, e non poco, l'area di centodestra. Il leader morale resta sempre Silvio Berlusconi: la "rifondata" Forza Italia ad oggi sarebbe il partito con più voti dell'ex Popolo delle Libertà. L'ex Premier dovrebbe assestarsi intorno al 15/16% e non è un dato poi da buttare se si pensa che Forza Italia è stata rispolverata da poco e se si guarda al disastro degli altri partiti di destra. Soprattutto il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano che ha sancito la "separazione" da Berlusconi dovrà interrogarsi su uno stentato 4% raggiunto in coalizione con Udc. In leggera ripresa la Lega che non dovrebbe avere problemi a superare la soglia di sbarramento con un buon 6% rispetto al risultato negativo delle politiche. Sale leggermente Fratelli d'Italia che però non arriverà al 4%. Per il resto, esito soddisfacente per Tsipras che dovrebbe riuscire a raggiungere, seppur di poco, la soglia di sbarramento.