La settimana appena trascorsa ha visto il dibattito su amnistia e indulto accendersi notevolmente grazie all'intervento di Papa Francesco in favore di una clemenza generalizzata. Come vedremo nelle dichiarazioni riportate di seguito, la difesa dei più deboli è sempre tra le priorità di Bergoglio; non è quindi un caso se il primo vescovo di Roma punta l'indice contro le tante deviazioni che stanno colpendo le persone recluse. Il Papa ha parlato dell'argomento durante un'udienza vaticana tenutasi con i rappresentanti dell'Associazione Internazionale di Diritto Penale.

L'incontro ha messo l'accento sul tristemente irrisolto problema del sovraffollamento carcerario, che secondo gli ultimi dai forniti dal Ministero della Giustizia ed elaborati dal Partito Radicale raggiunge in Italia una media del 119%, con situazioni di picco in alcuni istituti penitenziari che superano addirittura il 200%.

Amnistia e indulto: si è superato il limite? Sistema penale oltre la sua funzione sanzionatoria

Che il problema sia grave lo si intuisce dalle affermazioni molto forti fatte da Bergoglio, con l'obiettivo di scuotere nel profondo le coscienze di chi potrebbe fare qualcosa e invece volge il proprio sguardo da un'altra parte. Il Papa afferma che "si è affievolita la concezione di diritto penale come ultima ratio, come ultimo ricorso alla sanzione, limitato ai fatti più gravi contro gli interessi individuali e collettivi".

Ma soprattutto ha puntato il dito contro le gravissime "pulsioni di vendetta che serpeggiano nella società", tanto da stravolgere il senso di recupero dell'individuo. È forse il trionfo del giustizialismo politico e mediatico una tra le cause maggiori della grave situazione carceraria a cui dobbiamo assistere oggi: "il sistema penale va oltre la sua funzione propriamente sanzionatoria".

Il Pontefice non si tira indietro neanche davanti ai temi più spinosi: "l'ergastolo è una pena di morte nascosta" e in merito alle carceri di massima sicurezza parla di tortura.

Il problema del giustizialismo politico e del populismo penale: perché la politica non interviene?

È chiaro che se questa situazione continua a protrarsi o addirittura a peggiorare, una larga responsabilità è imputabile alla politica.

Le affermazioni dello stesso Ministro della Giustizia Andrea Orlando riguardo questo tema si sono sprecate negli ultimi mesi: il guardasigilli ha spiegato più volte che un atto di clemenza dal Parlamento resta un'ipotesi di scuola, perché manca il consenso a causa del giustizialismo politico e del populismo penale. Nella pratica molte frange interne dei partiti assumono in via trasversale posizioni estreme, nella speranza che questo atteggiamento porti voti grazie alla paura dell'elettorato. Tanto che negli scorsi giorni lo stesso Orlando ha commentato le parole di Papa Francesco sottolineando che "devono far riflettere la politica e l'azione delle Istituzioni".

Pannella: dare seguito alle affermazioni di Papa Francesco

Sulla vicenda è intervenuto anche Marco Pannella, leader del Partito Radicale e storico sostenitore della necessità di procedere con l'amnistia e l'indulto per alleggerire la grave situazione di sovraffollamento dei penitenziari italiani.

Esprimendosi come portavoce dei radicali, ha chiesto ancora una volta di dar seguito al sommo Pontefice con un atto di clemenza della politica. E voi cosa pensate delle parole di Papa Francesco? Fateci sapere la vostra opinione oppure utilizzate il tasto "segui" per ricevere gli ultimi aggiornamenti.