Il 23 giugno del 2016 avrà luogo il referendum che dovrà sancire la permanenza della Gran Bretagna nell'Unione Europea o la sua uscita, la cui proposta è stata ribattezzata "Brexit" dai mass media.Il paese e la politica sono divisi al riguardo e tale divisione sembra particolarmente evidente nel "Conservative Party", il partito attualmente al governo in Inghilterra.

Difatti, l'area conservatrice si trova a metà tra la posizione europeista facente riferimento al premier David Cameron e alla corrente euroscetticainterna al partito, corrente che recentemente ha trovato il suo "rappresentante" nell'ex sindaco di Londra Boris Johnson.

Recentemente lo stesso Johnson si è contraddistinto per delle controverse dichiarazioni contro l'UE, le cui politiche sono state paragonate dall'ex sindaco della capitale britannica come aventi gli "stessi obiettivi" di Hitler e Napoleone.

Per via di queste sue dure prese di posizione antieuropeiste, Johnson ha ricevuto il "plauso" di Nigel Farage, il dirigente del principale partito dell'area populista e/o euroscettica di destra "Ukip".

Cameron: 'Se uscissimo dall'UE potrebbe tornare anche il rischio di guerra'

Come già ricordato, l'area del Partito Conservatore maggiormente europeistaha il suo riferimento principale nel premier David Cameron.

Durante un discorso tenuto il 9 maggio, lo stesso Cameron ha lanciato un monito contro la Brexit sostenendo che se la Gran Bretagna dovesse uscire dall'UE potrebbe tornare anche il rischio di guerra a causa del ritorno e dell'avanzata dei nazionalismi, rischio guerra che in Europa non si vedeva dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Più specificatamente, le parole dell'attuale premier inglese sono state :"Potremmo voltare indietro le lancette degli orologi verso un'era di nazionalismi in lotta fra loro in Europa".

Le diverse posizioni sull'UE alla luce dell'ideologia del Partito Conservatore

Da un punto di vista ideologico, il Partito Conservatore inglese si rifà al liberalismo politico e al liberismo economico uniti a posizioni conservatrici sui temi etici e/o morali.

Generalmente, i conservatori britannici promuovono l'individualismo a livello sociale e il sistema di libero mercato e di "Stato minimo" dal punto di vista della politica economica.

Le differenti posizioni sull'UE possono esser capite all'interno di questo contesto politico e ideologico, dove i conservatori europeisti sostengono la nascita degli "Stati Uniti d'Europa" fondati su base liberale e/o liberalconservatrice e vedono il maggior rischio nelle proposte antiliberali e "neonazionaliste" della destra populista e radicale che avanza all'interno dei paesi dell'UE, mentre i conservatori euroscettici vedono il maggior rischio in un'eventuale maggiore "centralizzazione" dell'Unione Europea e sostengono la formazione di una Gran Bretagna isolazionista e basata maggiormente sull'adozione di una politica economica e sociale di stampo liberale/liberista e liberalconservatrice.