Prosegue l’assedio politico mediatico al M5S dopo l’arresto di Raffaele Marra e le epurazioni imposte da Beppe Grillo alla Giunta guidata da Virginia Raggi in Campidoglio. Oggi, una delle grandi accusatrici dell’amministrazione pentastellata capitolina, il magistrato Carla Raineri, ex capo di gabinetto allontanata, secondo lei per vendetta, dalla Raggi su consiglio dell’Anac di Raffaele Cantone, rilascia un’intervista a Repubblica per denunciare il “clima surreale” che avrebbe respirato sul colle di Roma proprio a causa del potere esercitato dal duo Marra-Romeo.

A risponderle indirettamente ci pensa Luigi Di Maio che sul blog di Grillo pubblica un post a sua firma per chiarire la posizione sua e del Movimento da sempre, scrive, schierati apertamente contro il ‘virus’ Marra.

Raineri attacca, Di Maio risponde

“Sono arrivata a Roma su insistenza di Marcello Minenna - racconta a Giovanna Vitale la Raineri - che aveva accettato di fare l'assessore al Bilancio ponendo come condizione irrinunciabile di avere me a capo del gabinetto”. Una scelta sbagliata, col senno di poi, perché l’ormai ex capo di gabinetto in Campidoglio presto capì che “noi eravamo considerati due corpi estranei, da far fuori in ogni modo”. Insomma - accusa l’autrice dell’esposto riguardante presunte nomine opache che aveva spedito la Guardia di Finanza negli uffici della Raggi poche ore prima dell’arresto di Marra – “il clima che ho respirato era surreale.

Mi ha ricordato il film Mani sulla città. Riunioni segrete, decisioni strategiche prese nel chiuso di una stanza ed affatto condivise con me”.

Accuse gravissime, quelle della Raineri, perché “di fatto era stata costituita una struttura parallela, il cui capo era Romeo, che si comportava da padrone, con modi villani; mentre Marra, pur essendo formalmente il mio vice, riferiva direttamente alla sindaca”.

E poi: “Ricordo bene il suo sguardo pieno d'odio (riferito alla Raggi ndr). Le dissi che non avrei avallato la nomina di Romeo a capo della segreteria, che ritenevo illegittima”.

A questo castello accusatorio che dipinge il M5S colluso con il ‘Sistema Marra-Romeo-Raggi’ risponde, praticamente nelle stesse ore, Luigi Di Maio.

“Il Movimento 5 Stelle ha sempre chiesto di allontanare Raffaele Marra dal gabinetto della sindaca”, scrive sul blog di Grillo ammettendo di aver incontrato Marra una sola volta su richiesta della Raggi. Il numero due del grillismo spiega che i cosiddetti ‘direttorio’ e ‘vicedirettorio romano’ avevano chiesto apertamente, in una precedente riunione, la testa di Marra. La sindaca lo aveva tuttavia convinto ad ascoltare le ragioni del suo ‘braccio destro’.

Incontro avvenuto e registrato ufficialmente, come specifica lo stesso Di Maio, nel suo ufficio di Montecitorio. Beppe Grillo e Davide Casaleggio ne erano informati. In quell’occasione, prosegue Di Maio, riportai (a Marra) che il Movimento non aveva fiducia in lui e che quindi non era il caso che facesse parte del Gabinetto del sindaco”.

E poi: “Il suo racconto non cambiò il mio e il nostro orientamento”. Questo sta a dimostrare, conclude, la compattezza del M5S nel chiedere l’allontanamento di Marra al quale lui stesso, racconta spavaldo, lo aveva detto in faccia.