Un colpo al cuore per tutti quelli che fino ad oggi hanno bevuto la "Bionda" più amata del mondoche, nel tempo, è stata seguita da diversi "colori" e tonalità che l'hanno resa ancor più appetibile e famosa. Le birre "incriminate"sono tante e, nelle ultime analisi compiute dall'Istituto per l'ambiente di Monaco, da parte della ricercatrice Sophia Guttenberger, è stato trovato al loro interno un prodotto nocivo come il glifosato, un diserbante utilizzato in larga scala dai coltivatori perché contribuisce, grazie all'eliminazione delle "erbacce selvatiche", alla crescita dell'elemento fondamentale che è alla base della produzione della birra: l'orzo.

Così abbiamo scoperto che per tanti anni abbiamo ingerito, con questa bevanda, un elemento considerato "probabilmente"cancerogeno per l'organismo umanogià da marzo del 2015dall'International Agency for Research on Cancer. La notizia si è diffusa soprattutto in questi giorni, nonostante siano trascorsi ben undici mesi dal comunicato dell'Iarc, che avrebbe dovuto preoccupare prima le case produttrici. Così, improvvisamente, ritroviamo alla "berlina" le seguenti quattordici marche di birra: Warsteiner, Oettinger, Veltins, Erdinger, Knig Pilsener, Beck's, Jever, Paulaner, Bitburger, Augustiner, Krombacher, Hasseroeder, Franziskaner e Radeberger.

Il commento delle aziende tedesche

La questione della sostanza cancerogena nella birra è considerata dall'Istituto federale per la valutazione del rischio un "residuo" non sufficiente, dal punto di vista scientifico, per creare preoccupazione tra i consumatori, poiché per nuocere gravemente alla salute, un adulto dovrebbe consumarne circa mille litri al giorno.

Naturalmente, si tratta di un'eventualitàimpossibile, perché non si arriverebbe mai a bere una simile quantità di birra senza morire.

Ovviamente l'associazione birrai tedesca contesta il risultato dello studio fatto dall'Istituto di Monaco, definendo il resoconto delle analisi "assurdo e completamente infondato". A questo aggiunge di non aver nessun dubbio verso i coltivatori dei campi di orzo, che hanno sicuramente l'accortezza di controllare prima la genuinità del prodotto utile alla fabbricazione della birra.

I produttori tedeschi assicurano anche che tutti i monitoraggi eseguiti per controllare il malto d'orzo sono accorti ed efficienti, e che i valori delle sostanze nocive al loro interno, qualiil glifosato, sono sempre al di sotto dei valori consentiti per legge.

Qui è indispensabile chiarirsi le idee. Una normativa prevede dei parametri per l'acqua potabile, conlimiti di glifosatoche non devono superare gli 0,1 microgrammi per litro.

Dalle analisi effettuatesulla birra, si sono invece riscontrati livelli allarmanti di questi valori, con variazioni tra lo 0,46 e i 29,74 microgrammi per litro. Di conseguenza, è dimostrata la pericolosità di questa bevanda da noi tanto amata. L'unica difesa per le aziende coinvolte, è che questi sono i limiti considerati per l'acqua potabile, mentre non esiste alcuna regolamentazione per quanto riguarda la birra.Quindi, malgrado questi valori superino il limite consentito (per l'acqua) di 300 volte, sarà lasciata ai consumatori la scelta di decidere se bere questo amatissimo prodotto (rischiando un probabile cancro) o chiedere, finché non ci avranno chiarito le idee, un ottimo e salutare bicchiere d'acqua.