"Ciò che un ragazzo deve fare se vuole vivere una vita più lunga è sposare una donna intelligente. Non c'è miglior rimedio alla demenza che l'intelligenza".E' quanto ha dichiarato Lawrence Whalley, professore emerito di Salute mentale di Aberdeen, in Scozia, intervenendo al Festival della letteratura di Oxford nel mese di aprile. Il docente ha parlato a lungo delle cause di insorgenza della demenza e della prevenzione sostenendo che la combinazione di dieta corretta e ambiente intellettualmente stimolante possa rallentare l'insorgere della malattia.

Le sue dichiarazioni sono state riprese da diversi media e si è così fatta strada la teoria secondo cui gli uomini che sposano donne intelligenti vedono diminuire la loro probabilità di soffrire di demenza.

Ma è davvero così?

In realtà, come spiega il professore - intervistato da Indy100 (indice di condivisione del gruppo britannico dell'Independent) - uno dei punti cardine per la lotta alla demenza è l'alimentazione da seguire. Ed essendo la scelta dei cibi che si consumano in casa molto spesso compito delle mogli, il professore ha voluto sottolineare il ruolo che esse giocano in questo senso e spingendo per una maggiore attenzione nel seguire le raccomandazioni per un'alimentazione sana. Le mogli influenzano le abitudini alimentari di tutta la famiglia e la scelta del cibo viene esercitata attraverso diversi percorsi tra cui l'istruzione e il reddito.

Molti studi hanno dimostrato che l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale nella persone che soffrono di demenza; una dieta bilanciata permette, infatti, non solo prevenire le malattie cardiovascolari ma anche di preservare una salute mentale ottimale. Vitamine antiossidanti, acidi grassi omega 3 e vitamine del gruppo B sono i micronutrienti che, secondo gli studi pubblicati dai ricercatori australiani su European Journal of Nutrition, sono necessari a proteggere il cervello e aiutano a contrastare la comparsa della demenza e della depressione

Idieci alimenti amici del cervello

Grazie al licopene e alla zeaxadina, due microelementi che hanno un forte potere antiossidante, i pomodori possono essere d’aiuto nel rallentare le malattie degenerative che colpiscono il cervello.

Negli spinaci sono presenti vitamine e sali minerali, ma è in particolare la vitamina K a essere utile nella prevenzione dei danni al sistema nervoso. Questo alimento è in grado di controllare i livelli di omocisteina, un aminoacido strettamente legato alla compromissione delle funzini cognitive.Un altro alimento ricco di vitamina K è il cavolo che garantisce a chi lo consuma un valido supporto nelle funzioni mentali e nella concentrazione.

Le lenticchie sono ricche di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B e gli esperti consigliano di consumarle soprattutto per le loro proprietà antiossidanti. In più la tiamina è utile per migliorare i processi di memorizzazione. Una vera e propria arma anti invecchiamento, utile anche nel trattamento preventivo dei danni neurologici legati all'età e al morbo di Alzheimer senile è l'olio extravergine di oliva, un alimento che per fortuna non manca mai sulle nostre tavole. Un altro alleato contro la perdita della memoria in età avanzata è la vitamina B12 di cui sono particolarmente ricchi i latticini. Noci, mandorle, nocciole e pistacchi contengono antiossidanti che contrastano l’invecchiamento grazie alle vitamine, oli vegetali e agli acidi grassi essenziali.

I grassi monoinsaturi omega-3 contenuti nel salmone e in altri pesci, secondo alcuni studi, aumenterebbero il volume del cervello prolungandone le capacità di memoria. La fisetina contenuta nei frutti rossi è un flavonoide che agisce contro l’invecchiamento delle cellule cerebrali. Dulcis in fundo: il cioccolato fondente. Secondo uno studio italiano pubblicato sulla rivista ‘Hypertension’ e sul sito dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) consumare ogni giorno i flavonoli del cacao può frenare il declino cognitivo.