Il latte materno nei primi giorni di vita dei neonati è fondamentale per laformazione delle loro difese immunitarie e per la composizione dei batteri della flora intestinale, il cosiddetto microbiota intestinale. A confermarlo è stato uno studio condotto da alcuni medici dell'Ospedale Bambino Gesù, pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology.

Batteri amici

Nel nostro intestino sono presenti miliardi di batteri, pare addirittura che costituiscano circa un chilo e mezzo del nostro peso, i quali svolgono un ruolo fondamentale per il nostro organismo.

Questo gruppo più che consistente di microrganismi, che prende il nome di microbiota, oltre a trasformare il cibo ingerito in energia, protegge la mucosa intestinale fungendo da scudo contro gli agenti patogeni. Mantenere un equilibrio nella composizione batterica presente nel nostro intestino è necessario per scongiurare infezioni e allergie.

L'esperimento

Il lavoro degli scienziati è stato orientato all'evoluzione del microbiota nei primi giorni della nostra vita, tenendo in considerazione due variabili: il patrimonio genetico materno e l'allattamento. I topi da laboratorio sottoposti allo studio sono stati suddivisi in tre gruppi differenti: un primo gruppo è stato nutrito esclusivamente con il latte delle madri naturali, un secondo gruppo esclusivamente con latte di madri adottive ed un terzo soltanto con latte privo di lgA, cioè privato di immunoglobine A, un anticorpo che gioca un ruolo decisivo nella risposta immunitaria dell'organismo.

Risultato

L'esperimento ha dimostrato come i neonati nutriti con il latte delle proprie madri, ovvero quello ricco di immunoglobine A, presentassero delle comunità microbiche ricche dei batteri amici chiamati lattobacilli, mentre i batteri patogeni fosseroassenti o presenti in maniera scarsa. Al contrario, i topi allattati con latte privo di lgA, presentavano un aumento significativo delle popolazioni batteriche patogene opportuniste, ovvero caratterizzate da quei batteri che in individui sani non scatenano attività patogena, ma se l'individuo è immunodepresso possono scatenare un'infezione.