Risale a qualche giorno fa la pubblicazione del nuovo “Report Globale sulla Tubercolosi”. Secondo questo elaborato, i paesi devono attivarsi rapidamente per prevenire e diagnosticare la malattia e per raggiungere gli obiettivi prefissati nel breve termine.

La tubercolosi, infezione prevalentemente polmonare causata dal batterio Koch,si trasmette piuttosto facilmente per via aerea: basta uno starnuto per entrarne in contatto. Si stima che circa 1,8 milioni di persone sono morte di tubercolosi nel 2015. Anche se le morti di tubercolosi a livello mondiale sono diminuite del 22% tra il 2000 e il 2015, la malattia è una delle prime 10 cause di morte in tutto il mondo, più di HIV e malaria.

Sono sei i Paesi in cui è maggiormente diffusa e rappresentano il 60% del totale: l'India, seguita dall’Indonesia, Cina, Nigeria, Pakistan e Sud Africa.

L’OMS mette in evidenza le disuguaglianze tra i Paesi

L'accesso ad una diagnosi e ad una cura, interventi che potrebbero accelerare il tasso di declino della tubercolosi in tutto il mondo sono ancora un miraggio. In questo senso si sottolinea anche la necessità di un impegno politico audace e concreto con un aumento dei finanziamenti.

Un’altra importante sfida da affrontare riguarda la resistenza ai farmaci e l’infezione MDR-TB (forma infettiva causata da un batterio resistente a molti farmaci)

Ancora troppi i morti di TBC

Si stima che 480 000 persone si sono ammalate di MDR-TB in 2015.

Dei sei paesi sopra citati, in tre si ha un’incidenza maggiore per MDR-TB: India, Cina, e Federazione Russa, che insieme rappresentano quasi la metà di tutti i casi a livello mondiale. I tassi di guarigione da TBC continuano a rimanere bassi a livello globale: solo il 52% dei pazienti supera l’infezione. La percentuale scende al 35 % se i soggetti sono affetti anche da HIV.

“Per salvare più vite, ora occorrono test diagnostici rapidi, farmaci e cure ai malati. Gli sforzi fatti sino ad ora non sono sufficienti” afferma il dottor Mario Raviglione, direttore del programma TB dell’OMS. E ora che la minaccia della resistenza antimicrobica sta allarmando tutta la comunità scientifica, è il momento di concentrare gli sforzi anche sul MDR-TB.

"Le risorse impiegate contro la tubercolosi, uno dei killers infettivi più attivo al mondo, sono in calo nel breve termine", ha detto il dottor Ariel Pablos-Méndez, amministratore-assistente per la Salute globale, all'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID). "Ognuno ha un ruolo da svolgere nel colmare questo divario: abbiamo bisogno di una copertura sanitaria universale, di meccanismi di protezione sociale, di finanziamenti alla salute pubblica."

Tutti i Paesi con un obiettivo comune

I governi hanno concordato obiettivi comuni per porre fine alla epidemia di tubercolosi (TB), sia in occasione dell'Assemblea mondiale della sanità e all'Assemblea generale delle Nazioni Unite Essi comprendono una riduzione del 90% delle morti di TBC e una riduzione dell'80% nei casi di tubercolosi entro il 2030 rispetto al 2015.