Sempre più dati sostengono che, se la popolazione di microrganismi che vive nel nostro intestino viene alterata (disbiosi) da vari fattori (alimentazione errata, farmaci, stress, infezioni, intolleranze o altro), possono comparire disordini metabolici quali aumento del colesterolo LDL e dei trigliceridi, iperglicemia,aumento della pressione arteriosa e diabete di tipo 2. Di conseguenza, il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità diventa elevato.
Gli studi clinici condotti nell’arco di 15 anni e pubblicati sulla rivista "Nutrients" nel marzo 2016, sostengono che il trattamento per 4-10 settimane con vari probiotici (Lattobacilli e Bifidobatteri) e prebiotici (inulina o altri frutto-oligosaccaridi, FOS) produce un miglioramento significativo dei markers metabolici.
Si può limitare, dunque, l’uso di farmaci anti-colesterolo e glicemia con l’aiuto dei probiotici/prebiotici,nell’ambito di un regime dietetico controllato.
Popolazione microbica (microbiota)
Circa il 90% della popolazione microbica presentenell’intestino (microbiota) interviene nell’assorbimento dei nutrienti, nella fortificazione della barriera della mucosa intestinale, nell’eliminazione delle sostanze tossiche e nella regolazione del sistema immunitario.L’alterazione della flora batterica intestinale (disbiosi o dismicrobismo) è implicata nello sviluppo dei disordini metabolici, nell’infiammazione sistemica e nello stress ossidativo.
Studi clinici
La FAO (Food and Agriculture Organization), agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di controllare lo stato di nutrizione in molti paesi nel mondo, ha classificato i probiotici come microrganismi viventi ad azione benefica per l’organismo ospite.
L’assunzione per via orale di vari Lattobacilli (Lactobacillus acidophilus L1, LA1, LA5, casei, rhamnosus LC705, bulgaricus, fermentum) e Bifidobatteri (Bifidobacterium breve, longum BL1, lactis Bb12) nello yogurt o in tavolette, per un periodo compreso tra 4 e 10 settimane, ha determinato una riduzione del colesterolo LDL, dei livelli di glucosio, e ha aumentato l’attività di enzimi ad azione antiossidante (glutatione perossidasi e superossido dismutasi).
In alcuni studi, l’aggiunta di fibre prebiotiche (frutto-oligosaccardi, FOS di cui inulina) ha rivelato anche effetti positivi sulla pressione arteriosa,oltre che sui parametri metabolici. I prebiotici aumentano il numero di Bifidobatteri e Lattobacilli, utili per la Salute, e li troviamo nella frutta e nella verdura.
I dati finora ottenuti confermano, dunque, il ruolo del microbiota intestinale e i benefici dei probiotici/prebiotici per trattare le malattie metaboliche.