Si tratta di farmaci facilmente acquistabili in farmacia e che, in maniera del tutto anonima e celata, nascondevano diverse sostanze che a lungo andare avrebbero portato all'anoressia. Tra le varie sostanze, la più importante e pericolosa è la norefedrina, nota anche come fenilpropanolamina, vietata ormai da anni dalla Food and Drug Administration, ovvero l'agenzia che regola e controlla lo smistamento dei vari prodotti alimentari e farmaceutici. Sostanza che, in maniera segreta ed illegale, continuava ad essere rivenduta direttamente dai laboratori delle stesse farmacie.

Ben sette persone, facenti parte degli alti ranghi del Ministero della Salute, sono dunque finite sotto inchiesta dopo che i militari della Guardia di Finanza hanno avviato le opportune verifiche sulla provenienza di quelle sostanze. L'accusa che ha preso in causa i sette funzionari è quella di avere omesso una opportuna vigilanza in merito alla vendita di sostanze altamente dannose per la salute di chi le ingerisce. Un farmaco che, a lungo andare, avrebbe potuto portare non solo all'anoressia da parte di chi ne faceva uso, ma alla morte stessa.

L'indagine delle forze dell'ordine

A portare alla luce questa "nuova" realtà sono state le indagini che le forze dell'ordine hanno portato avanti grazie a vecchi casi per i quali la fenilpropanolamina era stata bandita da tutte le farmacie e che aveva portato alla morte di Luigi Marzulli nello scorso 2009 che, per perdere peso, aveva assunto un cocktail di farmaci.

I funzionari sarebbero dunque stati accusati anche della morte di una donna, avvenuta per aver ingerito norefredina, e per il caso di un'altra donna che nel 2014 venne colpita da un ictus. Fatto sta che le famiglie di queste vittime, inconsce, attendono ancora una risposta precisa e soddisfacente in merito a come tutto questo sia potuto accadere.

La Federconsumatori non può fare altro che ribadire la gravità di un compito che non è stato svolto secondo le normative in vigore e che avrebbe dovuto e potuto impedire la circolazione di determinate sostanze cancerogene per il nostro organismo.