L’emicrania (dolore pulsante di una metà del capo) è un disordine comune cronico che colpisce circa il 15% della popolazione mondiale; gli episodi possono essere moderati o severi, della durata di parecchie ore oppure giorni. Ma può essere associata a disordini gastrointestinali?

Se lo sono chiesto i ricercatori dell’Anesthesia and Operation Center, Department of Anesthesiology, Chinese PLA General Hospital, i quali hanno dimostrato che esiste una connessione tra funzione cerebrale e microbiota (flora batterica) intestinale.

Negli studi clinici analizzati dai ricercatori è emerso che l’emicrania era presente in soggetti con sintomi gastrointestinali di vario tipo (nausea, vomito, diarrea, costipazione e dispepsia), sindrome del colon irritabile, morbo celiaco e gluten-sensitivity (reattività al glutine non celiaca); questi mostravano, inoltre, un aumento della permeabilità intestinale e una disbiosi del microbiota (alterazione della flora batterica).

Gli studi hanno concluso che le tossine batteriche (lipopolisaccaridi), prodotte dai batteri patogeni, vengono rilasciate nel circolo sanguigno e vanno ad agire sul sistema trigemino-vascolare della testa, coinvolto nella trasmissione degli impulsi dolorifici, causando gli attacchi di emicrania.

L’assunzione di una dieta bilanciata associata a probiotici specifici (ceppi di lattobacilli e bifidobatteri) ha indotto una riduzione della permeabilità gastrointestinale, mediante azione sull’espressione di proteine coinvolte nelle giunzioni dell’epitelio intestinale; di conseguenza è scemata sia l’infiammazione intestinale che la frequenza e la severità degli attacchi di emicrania.

Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Pain Physician nel febbraio 2017.

Microbiota in eubiosi e disbiosi

La colonizzazione del microbiota nell’intestino inizia alla nascita, mentre la diversità e l’attività dei batteri dipendono da fattori genetici e ambientali.

Il microbiota (oltre un migliaio di specie batteriche), in condizioni di equilibrio (eubiosi), ha effetti benefici sulla Salute, nel mantenere l’integrità della barriera epiteliale dell’intestino, nel regolare la motilità intestinale, nell’ assorbimento dei nutrienti e nel rilascio di neurotrasmettitori.

A causa di un’alimentazione ricca di alimenti raffinati e con poche fibre, attività fisica scarsa e abuso di farmaci, l’equilibrio della flora batterica può modificarsi: diminuiscono i batteri utili e proliferano i batteri produttori di sostanze nocive per l’individuo (disbiosi).

Studi clinici

Nella sperimentazione clinica sono stati somministrati 2 grammi di probiotici (Bifidobacterium bifidum W23, Bifidobacterium lactis W52, Lactobacillus acidophilus W37, Lactobacillus brevis W63, Lactobacillus casei W56, Lactobacillus salivarius W24, Lactococcus lactis W19 e Lactococcus lactis W58) insieme ad un’alimentazione corretta per 12 settimane; i benefici sono stati osservati nel 67% dei partecipanti, sia per i sintomi gastrointestinali che per il mal di testa.

L’azione è stata paragonabile a quella di antipertensivi e antiepilettici, utilizzati per contrastare l’emicrania, ma priva di effetti collaterali.

I probiotici hanno mostrato di rafforzare, dunque, la simbiosi intestino-cervello, mediante miglioramento della barriera intestinale.