È stata una battaglia vibrante e giocata sul filo dei secondi quella che gli uomini di classifica del Giro d’Italia hanno regalato per il gran finale della corsa in montagna. La tappa di Asiago non si è accesa del tutto sul Monte Grappa, ma sulla salita finale di Foza Dumoulin non è riuscito a tenere il passo degli avversari diretti per la classifica. Sul traguardo di Asiago Thibaut Pinot ha battuto in uno sprint ristretto Zakarin, Nibali, Pozzovivo e Quintana, mentre Dumoulin ha ceduto altri 15 secondi.

Il Grappa senza l’affondo decisivo

L’ultima tappa di montagna del Giro d’Italia portava la corsa ad affrontare il Monte Grappa e poi l’inedita salita di Foza prima del falsopiano finale verso Asiago.

La corsa è partita anche oggi con un ritmo molto veloce finchè sono riusciti ad evadere Pozzato (Wilier), Teuns (BMC), Devenyns (Quickstep), Slagter (Cannondale), Ladagnous (FDJ) e Belkov (Katusha). Sull’attesissima ascesa al Monte Grappa è stata la Katusha di Zakarin, un po’ a sorpresa, a prendere con maggior decisione le redini del gruppo imponendo un bel ritmo. Tom Dumoulin (Sunweb), ancora il punto di riferimento per la classifica pensando alla cronometro di domani, ha dato prova di maggior brillantezza pur faticando in un paio di frangenti in cui le pendenze erano particolarmente sensibili. Ma nel finale della scalata il ritmo del gruppo ha perso mordente e i big non sono usciti allo scoperto rimandando tutto all’ascesa finale di Foza.

Un braccio di ferro verso Asiago

Davanti sono rimasti i soli Teuns e Devenyns, ma la loro azione ha avuto un destino segnato. Il gruppo si è rinfoltito prima di cominciare la salita verso Foza, regolare e con una scenografica sequenza di tornanti. La Movistar ha dettato l’andatura nella prima parte, poi Vincenzo Nibali (Team Bahrain) ha aperto la bagarre ma il primo attacco è stato parato facilmente dai compagni di Quintana.

Il rilancio di Zakarin (Katusha) seguito da Pozzovivo (AG2R) ha trovato invece maggior spazio, ma ha spinto poi anche gli altri uomini di classifica ad azzardare qualcosa in più.

Finalmente anche Quintana ha dovuto esporsi e la salita ha trovato nel colombiano, in Nibali e in Pinot i suoi interpreti più attesi. Tom Dumoulin si è gestito con intelligenza, trovando la collaborazione occasionale di Jungels e andando a scollinare con solo una ventina di secondi dal terzetto Quintana, Nibali e Pinot.

Il finale sui saliscendi verso un Asiago è stato un entusiasmante braccio di ferro tra i due gruppetti che si sono giocati la tappa e il Giro d’Italia. Davanti Zakarin e Pozzovivo si sono visti raggiungere da Nibali, Quintana e Pinot, ma dietro Dumoulin ha fatto leva sulle sue doti di passista e su un’ottima collaborazione con Jungels e Mollema per restare ad una manciata di secondi. Pinot è andato a prendersi la tappa e un prezioso abbuono di 10’’ battendo allo sprint Zakarin e Nibali, con il gruppetto di Dumoulin arrivato a 15’’.

La classifica ha confermato Nairo Quintana in maglia rosa, con Nibali a 39’’, Pinot a 43’’ e Dumoulin a 53’’.

Una situazione che preannuncia una cronometro finale entusiasmante in cui Dumoulin avrà ancora l’occasione di riportare il Giro d’Italia dalla sua parte ma in cui tutto potrà accadere.