Tutti i giocatori di pallacanestro in Italia sognano di andare a giocare negli Stati Uniti, dove l'NBA rappresenta l'apice di quello sport, ultimamente anche i calciatori stanno guardando al campionato di Soccer con curiosità e desiderio, ma tutto questo è nulla in confronto a cosa può subire il campionato italiano di Pallavolo nei prossimi anni.

Il primo giocatore italiano in fuga

La prima notizia che ha fatto scalpore è la decisione di Davide Gardini, figlio di quel centralone, andrea gardini, capace di vincere quasi tutto da capitano con la nazionale italiana guidata da Julio Velasco: il ragazzo fa parte del progetto più importante a livello nazionale per quanto riguarda la pallavolo, cioè il Club Italia, eppure ha deciso di interrompere questa avventura (che lo vede protagonista nel campionato di serie A2) per accettare la proposta, a partire dalla prossima stagione sportiva, della Brigham Young University.

In poche parole ha preferito una soluzione che lo porterà a giocare nello Utah per una squadra che non vince il titolo NCAA dal 2004, con una borsa sportiva che coprirà il 50% degli alti costi del college, piuttosto che il miglior progetto presente in Italia e gestito direttamente dalla federazione. Già questa scelta ci deve far riflettere, soprattutto se è vero, come lo stesso Davide afferma, che altri suoi compagni di nazionale vorrebbero a breve fare una scelta, sportiva e di vita, analoga.

Torna il Campionato Professionistico negli USA

Inoltre è notizia di pochi giorni fa la nascita della NVA (National Volleyball Association), un progetto che ha come unico scopo quello di creare un torneo pro americano nel più breve tempo possibile.

Tra i tantissimi promotori di questa iniziativa c'è l'ex palleggiatore della nazionale a stelle e strisce, nonché vecchia conoscenza del campionato italiano, Lloy Ball, che in patria ha creato una delle migliori scuole di pallavolo del territorio, la Pineapple Volley.

L'idea è quella di creare un torneo che inizialmente vedrà come protagoniste solo otto squadre, ma è loro intenzione ampliare il prima possibile il numero di squadre, in modo da poter coinvolgere il gran numero di giocatori sempre più validi che escono dalle università ma soprattutto per far tornare in patria i miglior giocatori statunitensi che attualmente giocano all'esterno.

Di cui molti in Italia.

Chi potrebbe lasciare la Superlega

Tra i giocatori che rendono invidiabile il nostro campionato all'estero molti sono gli americani che con molta probabilità potrebbero finire nel giro di pochi anni in questa lega: il centrale Holt di Modena, Taylor Sander e Micah Christenson della Lube, il fortissimo schiacciatore di Perugia Aaron Russel, il "veronese" Jaeschke (ma anche il suo compagno di squadra canadese Maar), Averill in forza al Revivre, i due Shoji, ma anche Penning, Fey, Shaw, Patch.

Una fuga in massa di questi giocatori potrebbe seriamente compromettere il livello tecnico e la credibilità della Superlega. A questo punto non ci resta che aspettare per capire quando effettivamente partirà il NVA e se sarà appetibile per i tanti giocatori made in USA che giocano qui da noi.