Sul Team Sky si addensano nuovi dubbi in materia di antidoping e soprattutto di etica sportiva. L’ex allenatore della squadra britannica Shane Sutton ha fatto alcune rivelazioni sull’uso di farmaci proibiti dopo la conclusione della lunga storia sulle esenzioni a scopo terapeutico che ha avuto come protagonista Bradley Wiggins. Sutton ha ammesso una sorta di lavoro in zona grigia in materia di doping all’interno del Team Sky, riconoscendo di fatto come le esenzioni fossero studiate per dare agli atleti un piccolo vantaggio nelle fasi più importanti della stagione.

Wiggins e le esenzioni a scopo terapeutico

La questione dell’uso di farmaci proibiti dalle regole antidoping è particolarmente spinosa. Gli atleti che hanno dei problemi di salute possono fare richiesta per utilizzare un farmaco normalmente vietato, ma questa concessione ha portato a qualche abuso. È quanto è stato imputato al Team Sky e a Bradley Wiggins dopo che un gruppo di hacker ha divulgato i documenti sulle esenzioni richieste e concesse al campione durante i suoi anni nella squadra britannica. Wiggins aveva ottenuto di poter usare il triamcinolone contro un’allergia, curiosamente sempre prima degli appuntamenti più importanti delle sue stagioni, Tour e Giro. Il caso Wiggins si era fatto sempre più intricato dopo la scoperta di un pacco contenente dei medicinali che gli era stato consegnato durante il Giro del Delfinato del 2011.

Nei giorni scorsi l’Agenzia Antidoping Britannica ha concluso una lunga indagine su questo episodio, arrivando all’archiviazione senza nessuna condanna non potendo accertare cosa contenesse quel pacco misterioso. Ora però sulle esenzioni a scopo terapeutico è intervenuto l’ex allenatore della Sky, di Wiggins e della nazionale britannica, Shane Sutton, nel frattempo emigrato a lavorare in Cina.

Sutton: ‘Le regole permettono di farlo’

In un documentario della BBC Sutton ha inquadrato le esenzioni in una sorta di piano per portare al limite le prestazioni dei corridori, sempre nel solco della politica dei ‘marginal gains’, i tanti piccoli miglioramenti che insieme producono un grande miglioramento. “Se hai un corridore al 95% della condizione e con l’esenzione riesci a farlo arrivare al 100% ovviamente lo fai in quei giorni” ha rivelato Sutton, che però ha sottolineato anche come al di là dell’etica sportiva la Sky non ha infranto nessuna legge sull’antidoping.

“Le regole permettono di farlo. Il business in cui ti trovi è quello di avere un vantaggio sul tuo avversario ma senza oltrepassare la linea, e questa è una cosa che non abbiamo mai fatto” ha ribadito l’ex allenatore della Sky.