Il bonus 80 euro nel 2015 raddoppierà: è questo uno dei punti a favore delle famiglie con reddito medio-basso stabilito dalla Legge di Stabilità 2015 così come formulata e votata al Senato: dunque, oltre agli 80 euro mensili rinnovati ai dipendenti, molte famiglie potrebbero beneficiare del bonus bebè, ma sia per l'uno che per l'altro è necessario che si verifichino determinate condizioni che andiamo a leggere.

Bonus 80 euro: cos'è, chi ha diritto a riceverlo e chi è tagliato fuori, pensioni e partite Iva

Dunque, anche per il 2015, il Governo Renzi ha deciso di confermare lo sgravio Irpef a favore delle buste paga di circa dieci milioni di dipendenti, come è avvenuto per 8 mesi del 2014.

Si tratta di una misura a favore delle fasce sociali a reddito medio-basso per sostenerne i consumi. Attenzione però, la stessa misura, con lo stesso obiettivo dichiarato da Renzi, non ha dato i risultati sperati: gli italiani, nel 2014, hanno speso gli 80 euro mensili per pagare le tasse o, al massimo, per sostenere i risparmi. I consumi non sono cresciuti affatto, anzi, sono diminuiti: da questo punto di vista, l'esperimento dei primi 8 mesi è stato un vero e proprio fallimento. A questa soluzione, il Governo ha raddoppiato l'importo a favore delle mamme che rientrano in determinati parametri e metteranno al mondo un figlio a partire dal 1° gennaio 2015: è il bonus bebè. In totale, il Governo ha previsto di investire 9,5 miliardi di euro per le due misure, contro i 6,7 miliardi degli 8 mesi del 2014.

La platea di chi riceverà il bonus 80 euro è riservata ai lavoratori dipendenti e agli assimilati, come ad esempio i co.co.pro., mentre restano fuori i lavoratori che hanno redditi inferiori agli 8.145 euro o superiori ai 26 milioni di euro, oltre ai pensionati e alle partite Iva. Dunque, per poter ottenere il bonus è necessario guadagnare tra gli 8.145 e i 24 mila euro lordi per ottenere il beneficio massimo di 960 euro annui, mentre chi supera i 24 mila euro e fino ai 26 mila euro (circa 1,3 milioni di lavoratori) ha un bonus decrescente.

Bonus bebè, chi ne ha diritto, importo, quanto dura

Il bonus bebè, invece, andrà a favore delle famiglie che avranno un figlio a partire dal 1° gennaio 2015, ma con reddito inferiore a 25 mila euro: il valore cui occorre far riferimento è il reddito Isee, un parametro che tiene conto anche del patrimonio e dei risparmi della famiglia, oltre che di quanto risulta dalla dichiarazione fiscale.

Ricordiamo anche che il bonus bebè è riservato anche ai figli di cittadini che fanno parte di uno Stato membro dell'Unione europea, agli extracomunitari che abbiano regolare permesso di soggiorno e alle famiglie che adotteranno un bambino nel prossimo anno.

L'indennità ha durata di tre anni purché la nascita, o l'adozione, avvenga tra l'1 gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2017.

L'importo del bonus bebè è di 80 euro mensili, pari a 960 euro annui (12 mensilità), ma se il reddito Isee è più basso di 7 mila euro, l'importo del bonus raddoppia da 80 a 160 euro. Tali somme percepite non concorrono a formare il reddito imponibile e le famiglie non dovranno riportarle ai fini della dichiarazione dei redditi.