Il tempo e la tecnologia. Un connubio non sempre perfetto, giacché, quando il primo si trova in situazioni straordinarie, crea problemi alla seconda. O quanto meno, crea non pochi allarmismi tra esperti, e, soprattutto, cultori della materia. Il caso più eclatante fu il famigerato 'Millennium bug', quando, alle soglie del duemila, si diceva che tutte le tecnologie esistenti sul Pianeta sarebbero impazzite allo scoccare della mezzanotte del primo gennaio 2000, giacché i dispositivi non erano preparati per quel tipo di cifra riferita all'anno. Addirittura si parlò anche di missili atomici che sarebbero partiti all'impazzata da soli, scatenando una guerra nucleare non voluta dall'uomo.
Ma sappiamo come è andata, fortunatamente.
Un nuovo allarme ora è fissato per il prossimo trenta giugno, quando la giornata durerà un secondo in più. Si temono problemi per dispositivi elettronici e server. Per quale motivo quella giornata durerà 61 secondi? E quali pericoli corrono le nostre tanto amate tecnologie?
Perché il 2015 dura un secondo di più
Partiamo con la prima domanda. Come spiega Libero, che a sua volta cita Leggo, scientificamente, quel secondo in più che per noi sembra un'inezia, si chiama "secondo intercalare" ed è un adeguamento del tempo coordinato universale all'ora naturale. Quest'ultima, infatti, è regolata dalla rotazione terrestre, la quale quotidianamente subisce un rallentamento di circa due millesimi di secondo.
Di qui, la necessità da parte degli studiosi dell'International Earth Rotation and Reference System, di effettuare ciclicamente un aggiornamento degli orari prolungando il tempo di un secondo. Questo resettaggio avviene dal 1975, anno dal quale è stato eseguito venticinque volte.
I motivi delle preoccupazioni
Passiamo al secondo quesito.
I motivi dell'allarmismo, seppur contenuto rispetto al succitato evento che ansiosamente anticipò l'arrivo degli anni 2000, deriva dal fatto che l'ultima volta nella quale si è verificata questa operazione, è stato il trenta giugno del 2012 e allora si verificarono diversi problemi a sistemi operativi, compresi quelli mobili e i server (un po' lo stesso allarmismo relativo alla tempesta solare di quasi un anno fa). Speriamo che ci vada bene, dunque. In fondo, siamo sopravvissuti pure al Millennium bug.