Mark Zuckenbrg ha deciso di prender posizione sul problema della moltitudine di false notizie che circolano sul suo social network. Un problema come questo si radicalizza molto velocemente e forse, é sfuggito dal controllo.

Per questo si è deciso di correre ai ripari.

Come chiarito tramite un post scritto da lui stesso, Zuckenberg ha scelto di parlare delle attività future del sito, contrariamente alla loro politica aziendale, vista l'importanza della questione.

Il problema del giornalismo di facciata o giornalismo disinformato è comune ad altri social e siti web, ma l'imponente volume di contatti e connessioni che ruotano intorno a Facebook, fa sì che sia il suo fondatore a muovere i primi passi per chiudere questa falla.

Solo lo scorso anno sono nati 140 siti ingannevoli, stranamente creati in una cittadina macedone, che spaziano da temi di politica a fatti di cronaca.

Fake news = più lettori

La parte più spiacevole della situazione è che al momento fanno più scalpore le notizie false, generando una quantità di letture maggiori ai reali fatti: un'analisi effettuata da Craig Silverman, editore e fondatore di Buzzfeed, rivela che 20 news sul tema delle elezioni USA immesse sul web da siti non autenticati e contenenti false informazioni, hanno portato ad una circolazione di 8,771,000 condivisioni, commenti e reazioni di varia sorta; allo stesso tempo 19 news, postate da risorse di informazione ufficiali e quindi veritiere, hanno ricevuto 7,737,000 condivisioni e commenti.

Triste, no?

Cosa ha deciso di fare M. Zuckerberg

Il 20 Novembre, al termine dell'Apec Summit, ha postato quelle che saranno le azioni imminenti per bloccare quest'inondazione di news-spazzatura.

Questi gli intenti:

  • Rilevazione più forte dei contenuti immessi
  • Rendere più semplice il processo di denuncia del fake da parte degli utenti
  • Verifiche effettuate da parti terze
  • Bloccare la news errata nei News Feed
  • Interrompere le azioni economiche derivate dalla diffusione dei fake
  • Interpellare direttamente dei giornalisti professionisti

Lo stesso fondatore di Facebook dichiara che non tutte le idee sono corrette o definite al 100%, ma che comunque questa bozza di lavoro va presa seriamente ed i passi effettuati con tempestività.

L'informazione è un diritto, fermare chi ne fa un cattivo uso è un dovere. Buona ricerca del vero a tutti.