L'ultima minaccia rilevata in ordine di tempo arriva direttamente dall'India. E fa crescere l'ansia per il virus che esperti hacker stando diffondendo via WhatsApp. Si tratta di un trojan mascherato da file Excel e intestato a svariate agenzie governative, ma che in realtà è stato pensato per sottrarre i dati personali dell'online banking e di conseguenza denari dai nostri conti correnti. L'allarme software malicius è stato lanciato dagli uffici della Central Intelligence Agencies indiana, alla quale sono arrivate delle segnalazione su fatti veramente accaduti.

Quindi persone che hanno aperto gli ingannevoli file e si sono ritrovati con il conto prosciugato.

Cybercrime formato chat

L'attacco sembrerebbe circoscritto alla sola India, e il pericolo riguarderebbe gli smartphone di vecchia generazione e le versioni più obsolete di Android. Tuttavia, i pericoli da cui difendersi sembrano aumentare velocemente. Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha segnalato un virus che promette nuove e divertenti emoticon tramite il seguente messaggio su WhatsApp: “Ecco le nuove emoticon, troppo belle!!!”. Nel caso di apertura viene automaticamente installato un trojan capace di rubare dati sensibili dal nostro cellulare. In questo modo i criminali informatici utilizzano tutte le variabili e tutte le nuove funzionalità del colosso della messaggistica.

Possibilità di espansione

Sul profilo Facebook “Vita da Social” gli esperti della Polizia stanno mettendo in allerta la popolazione a seguito di svariate truffe delle nuove emoticon animate ai danni di utenti italiani. E ricordando che la minaccia Faketoken, un trojan che nascondeva nei giochi e soprattutto nelle applicazioni bancarie di Android ha fatto migliaia di vittime nello scorso mese di dicembre.

-”Ora, si tratterebbe di bloccare in tempo l'imminente arrivo di questo nuovo virus, e salvaguardare circa 6milioni di italiani che si connettono alla banca tramite il telefono cellulare”- spiegano dall'Associazione italiana sicurezza informatica e dall'Osservatorio del Politecnico di Milano. Le quali consigliano vivamente di non utilizzare lo stesso apparecchio per le operazioni di registrazione e per l'accesso al conto.