Il 2012 è stato un anno intenso e pieno di iniziative per Greenpeace. In particolare in questi ultimi 12 mesi l’associazione ambientalista ha concentrato i propri sforzi a difesa dell’Ambiente e dell’ecosistema attraverso campagne contro le trivellazioni petrolifere indiscriminate.

La campagna “Save The Arctic” ha raccolto oltre 2 milioni di firme per bloccare lo sfruttamento delle risorse petrolifere nelle regioni artiche. Un tour estivo li ha invece visti impegnati nel Canale di Sicilia anche qui allo scopo di fermare le trivellazioni e per proporre l’istituzione di aree protette a salvaguardia dell’ecosistema marino: risultato importante sotto questo aspetto è stata l’adesione all’iniziativa di ben 49 Comuni e di numerose associazioni locali, con 55 mila persone che hanno aderito direttamente alla campagna.

Sul fronte della lotta al cambiamento climatico poi Greenpeace ha operato attraverso la segnalazione dei rischi legati alla permanenza sul territorio delle centrali elettriche a carbone: recentissime sono sotto questo aspetto le vicende legate alla Centrale Enel di Brindisi.

La nave Rainbow Warrior è invece stata impegnata nell’Oceano indiano in vere e proprie azioni di disturbo portate ai pescherecci che praticano la pesca illegale.

La lotta alla deforestazione selvaggia ha portato nel 2012 gli ambientalisti di Greenpeace in Amazzonia e in Indonesia. Inoltre le pressioni esercitate sul mondo dell’editoria italiana hanno sortito un eccellente risultato: gli 8 maggiori gruppi editoriali italiani hanno assunto l’impegno di utilizzare per le loro pubblicazioni solo “carta amica delle foreste” adeguando il loro ciclo produttivo a criteri di sostenibilità ambientale.

Infine l’impegno relativo alla eliminazione delle sostanze tossiche presenti nei prodotti dell’industria tessile, attraverso la campagna “Detox”, ha indotto grandi marchi come Zara e Levi’s a intraprendere un percorso che gradualmente da qui al 2020 porterà alla totale eliminazione di queste sostanze tossiche dai propri capi di abbigliamento.