E’ proprio di questi giorni la notizia che in molti comuni del Lazio dal 1° gennaio è vietato bere l’acqua del rubinetto a causa dei livelli di arsenico, riscontrati in quantità superiori rispetto ai limiti stabiliti dalla legge. L’Oms ha diffuso un documento in cui illustra i motivi e fornisce qualche consiglio per prevenire i rischi, sia ai cittadini che ai governi nel caso in cui si verifichi appunto la contaminazione da arsenico nell’acqua pubblica.

Un documento che è diventato di attualità a seguito dell’allarme che ha interessato diversi comuni laziali, in modo particolare la città di Viterbo, dove dal 1° gennaio è vietato ai cittadini di bere dai rubinetti di casa proprio per via dei pericolosi livelli di questo elemento nell’acqua corrente. Il documento dell’Oms spiega perché bere acqua contaminata può nuocere all’organismo e come fare per poter prevenire i rischi.

L’Oms definisce l’arsenico una delle 10 sostanze più pericolose per la salute pubblica, anche si tratta di un componente naturale presente nella crosta terrestre e si trova nell’Ambiente nell’aria, nell’acqua e nel terreno. Nella sua forma inorganica è infatti una sostanza altamente tossica e cancerogena. La principale causa di esposizione pericolosa consiste proprio nel bere acqua contaminata, ma la sostanza può essere ingerita anche mangiando cibi preparati o coltivati con acqua inquinata, o anche mangiando pesce, carne e prodotti caseari contaminati.

Per prevenire il problema l’unica soluzione consiste nella sospensione dell’esposizione bevendo acqua non contaminata e usando solo questa per la preparazione e la coltivazione degli alimenti.

L’Oms raccomanda di sostituire l’acqua con livelli troppo alti di arsenico con quella a basso contenuto, ricavata da sorgenti microbiologicamente sicure come la pioggia e purificata. Questa può essere sia bevuta che usata per altri scopi, mentre quella ad alto contenuto di arsenico può essere usata per lavarsi o per il bucato e ingerita solo se mischiata ad acqua non contaminata.

Inoltre le popolazioni a rischio dovrebbero ricevere precise indicazioni  riguardo i rischi dell’esposizione all’arsenico, invitate ad eseguire controlli sulla propria acqua corrente, e dove possibile, istallare purificatori.