L'aumento della temperatura, il conseguente incremento delle precipitazioni e lo scioglimento progressivo delle calotte polari espongono il pianeta Terra al pericolo di catastrofi irreversibili. Sebbene questi allarmi minaccino da decenni l'umanità, accompagnati dal costante monito a perseguire una politica di difesa e salvaguardia dell'ecosistema globale, oggi si impongono con maggiore problematicità investendo anche il patrimonio culturale.

Secondo quanto pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters alcuni scienziati prevedono che entro il ventunesimo secolo si dovrebbe assistere alle disastrose conseguenze dell'innalzamento del livello delle acque, che porterà con molta probabilità alla scomparsa di ben un quinto dei siti facenti parte il Patrimonio universale dell'umanità. L'aumento della temperatura globale, il crescente fenomeno delle precipitazioni impreviste, secondo gli studi condotti all'Università di Innsbruck comprometteranno irreversibilmente il patrimonio culturale del pianeta.

Una possibilità che certamente getta nel panico al di là dell'inquietante predizione catastrofista, se si pensa che tra i luoghi di pregio architettonico ritenuti a rischio maggiore figurano, per quanto rigurda l'Italia, soprattutto Pisa e Venezia. Nel mondo, invece, si considera seriamente la scomparsa, nell'arco dei prossimi duemila anni, di ben 150 monumenti rappresentativi della cultura mondiale.

Si tratta dunque di un numero considerevole di siti che costituiscono la testimonianza tangibile nel tempo dell'operosità creativa e ingegnosa dell'uomo e, proprio per questa ragione, dal medesimo dovrebbe strenuamente essere tutelata e difesa senza proroghe nè disattenzioni.