Il fiume Pescara ha le sue sorgenti sull'Appennino abruzzese presso Popoli, comune in provincia di Pescara, e la caratteristica delle sue acque è una limpidezza tale da poter essere opera solo di Madre Natura. Fortunatamente un'area così bella e preziosa è tutelata dal WWF come Oasi delle Sorgenti del Pescara. Ma purtoppo a poca distanza dall'Oasi l'azione umana già lascia una pesante impronta, poichè lungo il corso del fiume si trovano vari stabilimenti industriali che nel corso degli anni hanno riversato nel fiume ingenti quantità di rifiuti tossici tanto da intorbidire le acque che arrivano alla foce, nel quartiere di Porta Nuova a Pescara, e finiscono nell'Adriatico.

Tra le sostanze tossiche trasportate dal fiume Pescara fino al mare sono rilevanti l'esacloroetano e il mercurio.

A Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, la presenza di discariche di rifiuti tossici ha portato alla contaminazione della falda acquifera che rifornisce di acqua potabile 700mila consumatori e gli ettari di terreno contaminati sono ben 25, tanto che la discarica è stata definita come la più grande d'Europa.

Nonostante i pozzi inquinati siano stati chiusi nel 2007 e l'acqua ora provenga dalla falda non inquinata del Gran Sasso, non è stato possibile scongiurare le conseguenze dell'avvelenamento delle falde poichè nel periodo 2006-2011, preso come riferimento per l'analisi realizzata dall'Agenzia Sanitaria Regionale nel 2012, è stato evidenziato un aumento della percentuale di tumori rispetto alla media abruzzese, a causa della mancanza di un'adeguata informazione sul rischio per la Salute nei mesi precedenti la chiusura dei pozzi così che la popolazione non abbia potuto, per quanto possibile, correre ai ripari rifornendosi altrove di acqua potabile.

L'aumento delle malattie cancerogene registrato nello studio dell'Agenzia Sanitaria Regionale (reso pubblico grazie all'azione del Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua) è del 70% a Bussi, del 29% a Popoli, del 20% a Francavilla al Mare, del 18% a Pescara, del 15% a Spoltore e del 9% a Montesilvano.

Benchè l'aumento dei tumori ci sia stato e i medici lo abbiano confermato in questi giorni, nessuno studio sulla tossicità ha messo in relazione le morti sospette con la discarica industriale. Eppure quelle sostanze non hanno certo un effetto positivo sulla salute e ne è testimonianza il caso di un uomo deceduto per nefropatia da piombo, che ha lavorato 18 anni presso lo stabilimento Siac di Bussi. Nel venire a conoscenza dei dati emersi dallo studio gli abitanti non si sono affatto meravigliati di una notizia che altrove ha destato molto scalpore, poichè il
Comune dell'entroterra pescarese conta poche migliaia di abitanti che conoscendosi tra loro hanno diffuso la notizia in paese. I legali della Montedison hanno chiesto la sostituzione del Presidente del Tribunale di Chieti e della Corte d'Assise del processo, Geremia Spiniello.