I 35 delegati si riuniscono oggi a Berlino per definire il percorso verso il Trattato Internazionale sul Clima, quando manca ormai poco all'appuntamento peruviano che ha come obiettivo la definizione di tale trattato, prima della fine del 2014. La Cancelliera tedesca Angela Merkel potrà approfittare del fatto che la Germania il prossimo anno avrà la presidenza del G-7 (il gruppo dei sette Paesi più industrializzati del mondo) per cercare di ottenere quanto prima il nuovo Trattato.

La Merkel, che iniziò la sua carriera come ministra dell'Ambiente, considera una responsabilità storica e morale che i Paesi che per anni hanno contribuito alle emissioni causa dell'effetto serra siano ora i primi a dare l'esempio nel contrastare tale fenomeno, cercando di bloccare l'aumento delle temperature e tutti gli effetti negativi sul clima che questo comporterebbe.

La Cancelliera parlerà nelle prossime ore proprio sul tema climatico, al ritorno dal Brasile, dove ha presenziato la finale della Coppa del Mondo, vinta proprio dai tedeschi.

L'attuale ministro tedesca dell'Ambiente, Barbara Hendricks, ha dichiarato, durante l'inaugurazione del Foro a Berlino, di come ci sia estrema necessità di compromessi ambiziosi in tema di riduzione delle emissioni, e che "la Natura non si può mettere a bilancio". Ha esortato, infine, i governi mondiali a smettere di vacillare e ad assumere una linea precisa e definitiva, per raggiungere l'obiettivo di contenere l'aumento medio delle temperature terrestri al di sotto dei 2°.La riunione sul clima di Petersberg rappresenta ormai una consuetudine dal 2009, quando la Germania decise di riunire in maniera informale i rappresentanti di 35 Paesi per studiare differenti proposte per il nuovo Trattato, riguardante il cambio climatico, entro il 2015.

Il Foro di fine anno sarà invece organizzato dalle Nazioni Unite, e avrà luogo in Perù.

La ministro tedesca stima come ci siano segnali incoraggianti dalla comunità internazionale, in particolare dai maggiori emissori mondiali di gas nocivi: tanto gli Stati Uniti quanto la Cina infatti stanno attuando delle misure più restrittive alle centrali produttrici di energia attraverso il carbone, cioè uno dei fattori più importanti di inquinamento atmosferico. Ma questo dev'essere solo l'inizio di un cambiamento più ampio e generalizzato.