L'Orrido di Bellano, sulla sponda orientale del Lago di Como, è una cascata le cui acque precipitano da una gola formatasi 15 milioni di anni fa per l'erosione provocata dal torrente Pioverna che attraversa la Valsassina. Noto fin dall'antichità, l'Orrido di Bellano è diventato famoso a partire dal XVIII secolo grazie alle poesie del poeta e letterato Sigismondo Boldoni. L'ingresso all'Orrido, costruito a metà del 1700, ha un'ampia scalinata in marmo rosa e le cancellate, successivamente aggiunte, in stile Liberty. Oggi però i giochi d'acqua della cascata, situata nell'oasi protetta dell'Orrido, che richiama ogni anno una moltitudine di turisti di cui circa 80% stranieri, sono finiti nel mirino dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente) a seguito della denuncia di un residente che si lamentava del rumore assordante.

Le ispezioni e le misurazioni condotte dall'Arpa hanno dato ragione al residente: il frastuono sarebbe aumentato a seguito delle abbondanti piogge estive. L'Arpa ha, quindi, multato il Comune di Bellano per inquinamento acustico che ha 30 giorni di tempo per pagare 1.032 euro.

Il sindaco di Bellano, Roberto Santalucia del centro - sinistra, ha affermato che non pagherà perché la cascata è di proprietà della Regione Lombardia. E' quest'ultima che stabilisce la quantità d'acqua rilasciata. Il sindaco è disposto a dimettersi pur di non pagare la multa, come ha scritto sia a Matteo Renzi che al prefetto di Lecco. I residenti si dividono: quelli che vivono vicino la cascata sono favorevoli al controllo del rilascio dell'acqua, poiché il frastuono impedisce loro di tenere le finestre aperte, gli altri invece lo considerano un valore aggiunto.

Anche il sindaco difende la cascata, affermando che si tratta di un'attrazione turistica e come tale andrebbe maggiormente valorizzata. Inoltre l'acqua viene monitorata da una centrale che sfrutta i salti per ricavarne energia. Il rumore poi è diurno, in quanto di notte la portata è azzerata. L'Arpa invece afferma si è in presenza di inquinamento acustico, che deve pagare il Comune poiché è questo che ne risulta proprietario.