Se prima i cicloni e i tornado ci sembravano qualcosa di lontano, appartenente soprattutto alla lontana America (anche i film ci hanno raccontato, verosimilmente, questi disastri) o ai Paesi del sud est asiatico (Filippine, Cambogia, Indonesia), da alcuni anni stiamo imparando a conoscerli anche da vicino nel nostro Paese, come conseguenza dei cambiamenti atmosferici. Certo, non siamo di fronte ai classici tornado che vediamo lì, e dalle nostre parti si verificano per lo più trombe d'aria, capaci comunque di alzare i tetti delle case e sconvolgere tutto quanto trovano sulla loro strada.

Gli animali però, con i loro sensori, possono aiutarci a prevederli. E' il risultato di uno studio dell'Università del Minnesota, che ha dimostrato come sia una specie in particolare ad avere questa dote: gli usignoli. Vediamo come si comportano.

L'osservazione del loro comportamento

Gli usignoli hanno dei particolari sensori capaci di captare l'arrivo del tornado a novecento km di distanza. Loro hanno osservato venti esemplari lo scorso anno, quando, ad aprile, molti di loro hanno lasciato le zone in cui vivevano per dirigersi a Sud. Era il 27 aprile e una tempesta cominciava a sferzare Oklahoma, Kansas e Texas. In meno di una settimana anche gli altri li hanno seguiti, avendo capito l'imminente allarme.

Passato il pericolo, sono tornati nella loro zona di riproduzione. Ma come fanno? Mediante infrasuoni, onde sonore con frequenza di vibrazione al di sotto dei limiti dell'udito umano. Essendo uccelli migratori, hanno ben sviluppato le loro capacità sensitive, per carpire bene dove conviene spostarsi.

Una capacità preziosa

Questa ricerca lascia ben sperare, soprattutto in virtù del fatto che questi fenomeni stanno diventando sempre più frequenti e di una certa entità.

Se queste capacità predittive saranno confermate, si potrebbe anticipare eventi catastrofici semplicemente osservandoli. Del resto noi esseri umani non abbiamo quelle capacità e spesso neppure le tecnologie che abbiamo sviluppato negli anni.