La primavera è ormai arrivata, e tra gli indicatori del suoarrivo, oltre all’allergiaai pollini, un risveglio ormonale, giornate più lunghe, un clima piùgradevole, lo sbocciare di molti fiori, troviamo anche il canto degli uccelli.Incessante, dalle prime luci del sole fino alle ore del tardo pomeriggio.Purtroppo però di uccelli rischiamo di vederne sempre meno, per vari motiviaventi come principale causa proprio la mano dell’uomo.
L’iniziativa di Lipu-Corpo forestale
A lanciare un autentico grido, o se preferite, cinguettio,d’allarme è stata la Lipu, Onlus molto attiva da anni per la difesa deivolatili, beccandosi per il suo impegno anche minacce dalle criminalitàorganizzate.
Essa, assieme al Corpo forestale dello Stato, ha lanciatol’Operazione Rondò, al fine di sensibilizzare gli studenti e i cittadini sultema. Vediamo quali sono le specie più a rischio. E purtroppo, vi anticipiamoche non sono poche.
Le specie in via di estinzione
La loro iniziativa è dedicata in particolare alle rondini,ridottesi addirittura del 40% negli ultimi dieci anni. I motivi? L'agricolturaintensiva con il relativo abuso di prodotti chimici, la sensibile riduzionedelle stalle in Pianura Padana. E ancora, i cambiamenti climatici, acceleratisempre dall’uomo, soprattutto nelle aree di svernamento in Africa. Infine, ilconsumo di suolo. Ma purtroppo se la rondine piange, le altre specie nonridono.
Anzi, stanno pure peggio. Stando a un recente report, su ventottospecie la metà sarebbe in forte riduzione. Vanno annoverati i passeri,l'allodola, la calandrella, l'averla piccola, il torcicollo e il saltimpalo.Anche essi per le tristi motivazioni prima elencate.
Insomma, a furia di deturpare la Natura, rischiamo di farvenir meno anche quel mitico detto popolare “Una rondine non fa primavera”.
Finiràche invece degli uccelli, in cielo vedremo svolazzare solo droni. E dire"un drone non fa primavera" non fa lo stesso effetto, vero? Scherzi aparte, tanti sono gli animali comunque a rischio estinzione, come viabbiamo detto in un'altra sede.