L'inquinamento del mare è una delle problematiche ambientali più grosse che esistono sul nostro pianeta. I numeri riportati negli ultimi anni da esperti e studiosi sono a dir poco inquietanti: nell'Oceano Pacifico si è accumulato un "vortice di spazzatura" che somiglia ad un'isola del diametro di circa 2.500 chilometri, il doppio della distanza che separa Milano da Reggio Calabria. Il materiale maggiormente presente in quest'area è - manco a dirlo - la plastica, che ha iniziato a galleggiare tra le onde e a depositarsi sul fondo fin dagli Anni '50, quelli del boom economico e del consumismo.

Ora, però, grazie alla genialità di Boyan Slat, diciannovenne studente olandese di ingegneria aerospaziale, è in arrivo una nuova invenzione che potrebbe liberare gli oceani dall'invasione della plastica.

Ocean Cleanup: una gigantesca 'scopa' per spazzar via i rifiuti dagli oceani

Si chiama Ocean Cleanup e, a dire il vero, è stata concepita dalla mente di Boyan Slat circa un anno fa. Adesso, però, dopo una serie di studi effettuati nelle Azzorre, ci si prepara ad installare, entro il 2020, le prime "scope galleggianti" nell'Oceano Pacifico. Lo studente olandese, nello spiegare il funzionamento del suo dispositivo, ha sottolineato come l'idea gli sia balenata dal principio che è inutile andare ad inseguire con macchinari costosi ed inquinanti i rifiuti marini, ma basta piuttosto sfruttare le correnti per far sì che i materiali "indesiderati" confluiscano tutti in una stessa zona e vengano, così, catturati dai bracci della sua invenzione.

La piattaforma è dotata di alcuni bracci che si muovono lentamente, seguendo il corso delle correnti, e andando così ad intrappolare la spazzatura che confluisce nell'area in cui è stata installata l'invenzione. A differenza delle reti e di altri strumenti invasivi utilizzati per provare a portar via i rifiuti dai mari, Ocean Cleanup, avendo un andamento lento e non andando troppo a fondo nella sua azione, dato che la plastica di solito galleggia a non più di 3 metri di profondità, eviterà che gli animali possano rimanere intrappolati e morire al suo interno.

Le prime piattaforme nel Pacifico settentrionale entro il 2020

Gli esperti che hanno effettuato gli studi di fattibilità nelle Azzorre, hanno riportato che l'invenzione di Boyan Slat può essere realmente utilizzata per combattere l'inquinamento marino da rifiuti. Infatti, il progetto dello studente olandese, non solo prevede la "cattura" della spazzatura, ma anche un sistema di riciclo dei materiali che, una volta all'interno della piattaforma, vengono ripuliti da residui di plancton e microorganismi e quindi venduti per essere riutilizzati.

Il costo per installare Ocean Cleanup si aggira intorno ai 14 mln di euro, una cifra contenuta se si pensa ai numerosi vantaggi che i nostri oceani ne potrebbero ricavare. Ad ogni modo, Boyan Slat ha fatto partire una raccolta fondi online per raccogliere, nel giro di 100 giorni, 2 mln di euro per dare il via alla fase operativa del suo progetto.