Domenica 17 aprile 2016 gli italiani sono andati a votare per il cosiddetto referendum sulle trivelle. La votazione era per l'abrogazione di una legge che consente agli impianti di trivellazione entro le 12 miglia dalla costa di rimanere in funzione fino all'esaurimento del giacimento. Alcune regioni hanno proposto il referendum per far chiudere le trivelle alla scadenza della concessione, motivando adeguatamente la proposta. Il quorum per il raggiungimento della validità non è stato raggiunto, sebbene abbiano votato si l'85% degli aventi diritto.
Alle urne sono andati circa il 31% di italiani e non è bastato per approvare il voto. Su 50 milioni di italiani ne sono andati a votare 15 milioni, troppo pochi per validare il referendum.
I referendum è fallito e Matteo Renzi è contento
L'affluenza alle urne è stata del 31,19%, hanno votato SI l'85,5% e NO il 14,2% degli italiani. Matteo Renzi è stato aspramente criticato per aver invitato gli italiani a non andare a votare e ha commentato a caldo la vittoria del Governo. Secondo lui hanno vinto i lavoratori delle piattaforme petrolifere e non il Governo; comunque ha avuto parole di elogio per chi è andato a votare, perché chi vota non perde mai. Ci sono degli sconfitti e hanno dei nomi e cognomi, cioè quelli di presidenti di regione e consiglieri regionali che hanno voluto trarre profitto personale cavalcando l'onda del referendum.
Le trivelle rimarranno lì, ma non è finita
Il presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha sottolineato che il numero di votanti, 15 milioni, è stato comunque un successo ed è uguale al numero di voti che ha preso il PD durante il suo più grande successo elettorale alle elezioni europee di due anni fa. Il movimento cinque stelle ha postato sul blog di Beppe Grillo un ringraziamento a tutti gli italiani che hanno votato si per avere un futuro di energie rinnovabili e mari puliti.
Il comitato per il si al referendum presenterà un ricorso al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere la chiusura immediata di cinque trivelle che sono entro 12 miglia dalla costa. Le concessioni sono scadute già da tempo e la legge vuole che siano prorogati solamente i contratti vigenti non quelli già scaduti. Il comitato presenterà un altro ricorso in sede europea per la violazione delle norme che disciplinano l'estrazione di idrocarburi ed è prevista anche un'interrogazione parlamentare per la violazione di regole di concorrenza in merito alle concessioni.