Le temperature sulla Terra stanno aumentando in modo netto e pericoloso, rendendo necessario un intervento deciso e soprattutto rapido: è questo, in estrema sintesi, l'allarme lanciato da uno dei più importanti scienziati della NASA, Gavin Schmidt, in merito al clima del nostro pianeta, che sta seguendo una tendenza "senza precedenti negli ultimi mille anni". In effetti, ad oggi appare estremamente improbabile centrare gli obiettivi ambientali posti meno di un anno fa nel corso della conferenza sul clima di Parigi.
Il pianeta si riscalda come mai prima d'ora
In quella occasione, i potenti della Terra avevano concordato di concentrare gli sforzi ambientali sul contenere il riscaldamento globale, mantenendo le temperature del pianeta a meno di 1,5°C al di sopra della media del XIX secolo. Quell'obiettivo, apparentemente, risulta essere un po' troppo ottimistico se consideriamo come già quest'anno la temperatura del pianeta si sia attestata a 1,38°C al di sopra di quel livello e come la tendenza non vada affatto verso un miglioramento. Anzi, per essere precisi, luglio 2016 ha stabilito il poco invidiabile record del mese più caldo di sempre, o almeno da quando nel 1880 si è iniziato a tenere traccia delle temperature con rigore scientifico.
Temperature senza precedenti
"Negli ultimi 30 anni ci siamo davvero spostati nel territorio dell'eccezionale", ha spiegato Schmidt, direttore delGoddard Institute for Space Studies della NASA, in un'intervista al Guardian. "È una cosa senza precedenti in mille anni. Nessun periodo mostra la tendenza del XX secolo. Mantenere le temperature sotto la soglia degli 1,5°C richiede tagli significativi e molto rapidi nelle emissioni di diossido di carbonio o operazioni coordinate di geo-ingegneria, il che è molto improbabile.
Al momento non stiamo neppure facendo i tagli alle emissioni commisurati al mantenere il riscaldamento al di sotto dei 2°C".
Ci muoviamo troppo lentamente
In effetti, il punto di vista espresso da Schmidt pare coerente con quanto espresso da svariati scienziati l'anno passato durante la conferenza di Parigi: una "semplice" riduzione delle emissioni potrebbe al massimo ritardare il disastro, ma non evitarlo.
Per invertire la tendenza al riscaldamento globale ed evitare i suoi nefasti effetti, secondo molti climatologi, sarebbe necessario impegnarsi a produrre le cosiddette "emissioni negative", ossia impegnarsi per la riduzione della quantità di carbonio presente in atmosfera. Ad oggi non solo non è stato realizzato nulla di tutto questo, ma non si sta neppure lavorando in questa direzione: i risultati, come sottolineato dallo scienziato della NASA, sono sotto gli occhi di tutti.
Conseguenze reali e già visibili
L'aspetto più inquietante è che gli effetti del riscaldamento globale per tanta gente nel mondo non sono soltanto una statistica, ma un dramma col quale convivere. Tanto per fare un esempio, nei mesi scorsi una ricerca australiana ha mostrato come l'erosione costiera dovuta all'innalzamento del livello del mare abbia letteralmente cancellato cinque isole (fortunatamente disabitate) e ne stia minacciando altre nelle Solomon Islands, una nazione-arcipelago in Oceania che conta oltre mezzo milione di abitanti.