Maglia nera alla campania per il bracconaggio e le infrazioni contro la fauna selvatica. È quanto emerge da un dossier sul fenomeno diffuso nelle scorse ore da Legambiente, che ha preso in considerazione ed incrociato dati provenienti dalle forze di polizia, dalle Procure, dall’associazione Lav (Lega Antivivisezione). Legambiente, infatti, è al lavoro per elaborare due importanti documenti: il rapporto ecomafia ed il rapporto zoomafia. Si tratta, perciò, di dati ancora incompleti ma interessanti per capire come si sta evolvendo il bracconaggio, le nuove tecniche criminali utilizzate dai bracconieri e per definire le contromosse da parte di istituzioni ed autorità.
Ogni giorno 20 infrazioni contro la fauna
Entrando nel dettaglio, secondo Legambiente in Campania ogni giorno avvengono circa 20 infrazioni contro la fauna, vengono denunciate 16 persone ed effettuati 7 sequestri per un totale di 5592 infrazioni. Solo la Sicilia sarebbe messa peggio con oltre 6mila infrazioni. In provincia di Napoli sono state registrate 3654 infrazioni, denunciate 3516 persone ed effettuati 1473 sequestri. Per quanto concerne il bracconaggio, come da articolo 30 della legge 157 del 1992, in quattro anni sono stati aperti 341 procedimenti contro noti, indagate 444 persone e aperti 163 procedimenti contro ignoti.
Considerati ancora reati minori: l’appello alle istituzioni
Tra i reati contestati, oltre al bracconaggio, c’è anche il commercio illegale di specie animali protette.
Si tratta, però, come ha ricordato Legambiente nella nota diffusa nei giorni scorsi, ancora di reati considerati minori nonostante la diffusione di pratiche a danno degli animali. È stato chiesto al Parlamento l’inserimento nel codice penale dei delitti contro la fauna, sulla falsariga di quanto accaduto sulla legge riguardante gli ecoreati.
“Tutto ciò testimonia l’importanza di azioni tese – ha detto Pasquale Raia del direttivo Legambiente Campania – alla salvaguardia di questa componente essenziale della biodiversità, a partire dall’adeguamento della tutela legislativa”.