Si tratta di un riconoscimento importante dato al nostro Paese e a tutta la sua filiera industriale e produttiva. L’organizzazione no-profit ACEEE (American Council for an Energy-Efficient Economy), per ogni paese ha valutato 35 parametri che tengono conto delle politiche energetiche e delle performance in quattro principali comparti: edifici, industria, trasporti e politica energetica nazionale. In questa speciale classifica, la Germania ha totalizzato il massimo punteggio nella strategia nazionale e nell’efficienza energetica degli edifici e delle aziende mentre l’Italia, insieme a India e Giappone, ha guadagnato il punteggio massimo in termini di efficienza energetica nei trasporti.

E’ un importante traguardo ma la corsa non è finita

Su 100 punti, con 73,5 punti la Germania ha guadagnato la prima posizione, seguita da Italia e Giappone (68,5 punti), poi la Francia (67,5). Questo è stato il verdetto della terza edizione della International Energy Efficiency Scorecard, presentato a fine luglio a Washington. Seguono Regno Unito (5°), Cina (6°), Spagna (7°), Corea del Sud e Stati Uniti (8°), Canada (10°). La Russia è in 17esima, il Messico 19esimo e il Brasile 22esimo.

Quest’anno, per la prima volta, sono entrati in questa classifica altri otto Paesi, Olanda(11°), Polonia(12°), Taiwan(13°), Turchia(15°),Indonesia (18°), Sud Africa(21°), Tailandia (20°) e Arabia Saudita(23°).

E’ in atto, a livello planetario, una sana competizione che ci auguriamo porti ad una ottimizzazione delle nostre risorse energetiche non rinnovabili e ad un minor impatto ambientale.

Come funziona questa classifica? L’ ACEEE ha a disposizione 25 punti per ogni categoria: edifici, industria, trasporti e strategia nazionale.

In relazione alle politiche e alle performance sull’efficienza energetica che ciascun paese mette in atto e ai risultati raggiunti, viene assegnato un punteggio. Si tratta comunque di una sfida importante, da far pesare anche in tavoli negoziali internazionali. Per questo tutti i paesi stanno facendo importanti investimenti.

Recentemente la Scozia ha deciso di investire ben 9 milioni di sterline per migliorare la sua efficienza energetica. Paul Wheelhouse, ministro scozzese per Business-Innovazione-Energia ha dichiarato che questo è solo un primo passo verso una politica di efficienza energetica che prevede, entro il 2021, un investimento complessivo di 1 miliardo di sterline, con importante ricadute occupazionali stimate in 4.000 nuovi posti di lavoro, una volta che questa operazione sarà stata completata.

Obiettivo: ridurre del 50% i consumi energetici entro il 2050

I Paesi compresi in questa classifica producono l’80% del PIL del pianeta e consumano complessivamente il 75% delle energie. L’Italia può quindi considerarsi fiera della sua medaglia di argento in questo scacchiere planetario.

Tuttavia la strada da percorrere è ancora lunga. Per il 2050 l’obiettivo è dimezzare i consumi di energia per la nostra vita quotidiana e per le attività produttive.

Colpiscono le posizioni ancora arretrate di paesi con Stati Uniti e Cina che sono tra le economie attualmente più forti del pianeta eppure sono notevolmente indietro in termini di efficienza energetica. In questo scenario aziende come RePower, operatore che fornisce energia alle imprese, ha sviluppato degli strumenti idonei per un efficace check-up energetico per le aziende.

FOCUS e VAMPA sono strumenti moderni, finalizzati al monitoraggio dei sistemi energetici. In particolare, con FOCUS si riesce a fare una diagnosi energetica completa che, per le grandi aziende, è imposto per legge (D.lgs.

102/2014). Con il sistema VAMPA, invece, è possibile fare un check-up termografico, semplice e non invasivo.

Questi strumenti sono importanti per una gestione parsimoniosa del consumo energetico in un’azienda. Una voce di spesa che può incidere significativamente sul budget aziendale ma, nell’insieme, tante aziende virtuose rendono competitivo un Paese e aiutano a salvare l’ambiente.