Il Terremoto fa parte di quella breve ma preoccupante lista di eventi naturali per i quali all’uomo rimane ben poco da fare, se non la conta dei danni e, in molti casi, delle vittime. Tuttavia un recente studio pubblicato su Nature Communications relativo al modo di prevedere scientificamente un eventuale sisma, dona un poco di speranza al futuro dell’umanità, recentemente scossa un po’ ovunque da numerosi terremoti di varia intensità.

Una rete di allerta in grado di agire per tempo

Si parla di poche decine di secondi, ma quello che si può rubare alla furia di un cataclisma può tradursi in minor perdita in termini di vite umane.

Il tradizionale sismometro che rileva i movimenti tellurici può essere infatti battuto in tempistica da un nuovo sistema chiamato gravimetro superconduttore. Alla base di tutto, c’è la scoperta che le variazioni del campo gravitazionale della terra provocate dai terremoti, viaggiano molto più velocemente delle onde sismiche.

Registrando queste prime alterazioni con strumenti appositi come il gravimetro superconduttore, è possibile dunque guadagnare fino ad alcune decine di secondi per poter allertare la popolazione interessata. Creando così una rete di allerta in grado di inviare sms ai cittadini, fermare la circolazione dei treni e delle metropolitane, fino a bloccare le condutture del gas, il terremoto potrebbe risultare meno devastante di quanto lo sia stato fino ad ora.

Uno strumento delicato e complesso

Le onde gravitazionali rappresentano la vera chiave di volta; scoperte da Einstein ma monitorate per la prima volta solo agli inizi del 2016, sono segnali che possono essere captati grazie a sofisticate antenne gravitazionali per quelli provenienti dallo spazio e a complessi apparecchi molto sensibili come i gravimetri per quanto attiene ai movimenti tellurici.

Il gravimetro è in grado di misurare la variazione del campo gravitazionale, isolandosi dal rumore sismico naturale provocato dai terremoti e quindi di anticipare l’evento cogliendolo sul nascere, giusto un attimo prima che venga percepito a livello di superficie. Al momento attuale Giappone, Messico, California, Cina, Turchia, Taiwan e Italia, hanno adottato il nuovo metodo, sulla base di quello utilizzato a Kamioka durante il terremoto del 2011 e che fu in grado di registrare l’anomalia gravitazionale 30 secondi prima rispetto all’arrivo del primo sciame sismico. Secondi preziosi che si tradurrebbero in ancor più preziose vite umane.