La situazione atmosferica in molte città è diventata critica. L’inquinamento dell’aria ha portato diverse amministrazioni comunali a prendere delle decisioni drastiche: bloccare la circolazione dei veicoli. I provvedimenti anti-smog in questi giorni hanno coinvolto metropoli come Roma e Milano, ma nelle prossime ore avremo lo stop alla circolazione anche a torino e Napoli. Se per le prime due si è deciso di attuare una misura per una sola giornata, per le altre due, invece, il piano prevederà un blocco più duraturo, affinché la condizione dell’aria non vada a migliorare.

Di seguito vi riportiamo tutti i dettagli relativi al capoluogo piemontese ed a quello campano.

Blocco delle auto nelle città di Torino e Napoli

Torino è risultata essere una delle città più inquinate d’Italia. È allarme vero e proprio nel capoluogo sabaudo, dove non solo è intervenuto l’assessore comunale all’Ambiente, ma anche la Regione direttamente. Quest’ultima ha chiesto ai cittadini di essere responsabili e di contribuire al miglioramento della situazione atmosferica. L’assessora Stefania Giannuzzi, invece, fa sapere come il provvedimento entrerà in vigore dal 14 dicembre 2016. In attesa dell’ordinanza dettagliata, si viene a conoscenza del fatto che lo stop delle auto interesserà l’intero territorio cittadino.

Entrando più nel dettaglio, scopriamo come le misure interesseranno le auto a diesel Euro 3, qualora ci sia il superamento di 50 mg/m3 per oltre una settimana. Inoltre, si prevede il divieto di circolazione anche agli Euro 4, nell’eventualità che per più di 3 giorni si vada oltre i 100 mg/m3. Il provvedimento sarà esteso a tutte le auto a diesel se per 3 giorni si superino i 150 mg/m3.

Spostandoci a Napoli, sappiamo già essere in vigore il fermo nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. La novità, però, riguarda l’aggiunta del martedì fino al termine dell’anno corrente. Ricordiamo le fasce orarie del blocco, riferito ai veicoli inquinanti di categoria inferiore ad Euro 4: 9.00-12.30 e 14.30-16.30. Gli altri giorni, invece, rimarranno attivi fino alla fine del prossimo mese di marzo, come inizialmente annunciato dalla giunta partenopea.