Che un cane lasciato per giorni e notti intere in un piccolo spazio esterno con finestre e porte serrate possa contribuire - a sua insaputa - a scoperchiare il proverbiale vaso di Pandora, potrebbe sulle prime apparire improbabile.
Eppure succede ogni giorno che episodi come quello che stiamo per raccontare portino alla luce altre realtà, ben più complesse e drammatiche con implicazioni difficili da affrontare. E soprattutto da risolvere.
E' una domenica come tante altre, a Fiumicino e un giovane, svegliato dal suono di un allarme per l'improvviso black-out dovuto al temporale, aprendo le imposte lo vede lì, ancora una volta lì, seduto in un angolo, attaccato a quella porta che non si apre mai.
Lui (o lei) giovane Retriever piuttosto malconcio in relazione all'età, vorrebbe solo fare una corsa, verosimilmente. Essere accudito, nutrito, coccolato.
Il ragazzo non riesce a restare indifferente all'ennesimo episodio di maltrattamento animale e decide di approfondire. Anche perché è un volontario dell' Enpa. E questo la dice lunga sul suo amore e la sua passione per gli animali. Si veste alla svelta deciso e scende in strada. Mentre cerca tra i nomi sul citofono quello che potrebbe corrispondere ai proprietari del cane, viene avvicinato da un uomo, berretto ben calato sugli occhiali scuri che con un tono ed un accento inequivocabile gli chiede lapidario cosa vuole. Il giovane si presenta.
L'uomo, molto diffidente, gli indica l'ingresso della villetta dove il giovane Retriever trascorre le sue interminabili giornate. Il ragazzo prova a suonare e mentre è in attesa, gli si accosta un uomo rozzamente vestito che dichiarando di essere un parente del proprietario, lo investe di insulti, lo minaccia e lo costringe ad allontanarsi.
Il giovane però non si dà per vinto. E va dai Carabinieri a presentare il suo esposto. Il piantone si limita a registrare i suoi dati. Per l'esposto - dice - ci vogliono prove. Allora l'uomo si mette in contatto con la stampa locale e anche a noi racconta la triste storia.
Una piaga tra tante
"E' l'omertà il male peggiore di questo territorio - afferma il direttore di Nuovo Domani - l'Associazione locale per la Tutela dell'Ambiente - Si coprono a vicenda, in alcuni casi.
In altri si ha semplicemente paura di denunciare".
Una piaga fra le tante, quella dell'abbandono e del maltrattamento degli animali (Pit-bull e Rottweiler vengono usati dalla camorra per i combattimenti clandestini) che insieme a corruzione della classe politica, abusivismo e infiltrazioni mafiose soprattutto nel settore dell'edilizia creano un mix micidiale. A Fiumicino camorra e 'ndrangheta hanno creato veri e propri quartieri, complessi residenziali dove vivono solo "loro", i padroni ormai incontrastati di questo lembo di Litorale romano. Ed è proprio l'omertà che impedisce alla Protezione Civile e alle forze dell'ordine di intervenire anche in semplici casi come questo per individuare gli estremi di un reato.
E le eventuali sanzioni.
Nel solo 2016 sono stati effettuati dalla Protezione Civile 298 interventi e di questi ben 220 riguardano il miglior amico dell’uomo. Per fortuna nel 75% dei casi i cuccioli hanno ritrovato i loro padroni, grazie al microchip, alle foto postate sul sito della Protezione Civile e al tam tam di segnalazioni sui social media. In moltissimi casi il legittimo proprietario è stato ‘invitato’ a regolarizzare la posizione dell’animale, con l’iscrizione, obbligatoria, all’anagrafe canina e l’impianto del microchip.