Il nostro Pianeta è ormai in una fase critica sul tema ambientale, diversi studi generano risultati sempre più al ribasso. In molte statistiche la salute della Terra desta preoccupazioni e si va alla ricerca di soluzioni radicali che cambino profondamente gli stili di vita in riferimento al rispetto dell'Ambiente.

La Conferenza di Rio sui cambiamenti climatici, COP 21 tenutasi a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015 è stata la decisione comune tra Stati di avviare un percorso di sostenibilità ambientale che per molte nazioni, implica avviare cambi infrastrutturali, economici, sociali e mettere in campo risorse e investimenti economici molto consistenti.

Ma tra tutti gli stati aderenti, gli Stati Uniti d'America con suo Presidente Donald John Trump ha dichiarato di non voler aderire al "patto per l'ambiente" e quindi uscire dall'Accordo di Parigi con conseguenze che sicuramente vedremo nel corso degli anni futuri, sempre se questa decisione continuerà ad essere portata avanti dalla sua amministrazione o dal futuro presidente degli USA.

La NASA ha pubblicato i dati definitivi della temperatura media globale per il 2017

L'anno appena concluso, il 2017 si è piazzato al secondo posto dopo il 2016 tra i più caldi dal 1880. Da quando è disponibile la statistica mondiale l'anomalia è stata di 1,1 gradi Celsius in più rispetto all'epoca preindustriale.

Nell' Artico si sono misurati anche oltre 4 gradi in più della media. La NOAA, Agenzia Americana per gli Oceani e Atmosfera colloca invece il 2017 in terza posizione tra i più caldi ma a causa di differenze di appena 0,1 gradi tra i due set di dati che sostanzialmente non cambiano il significato di un riscaldamento atmosferico sempre più preoccupante.

Il Segretario Generale della World Meteorological Organisation, (Organizzazione Meteorologica Mondiale) il Finlandese Petteri Taalas, ha ricordato che diciassette dei diciotto anni più caldi della storia recente si sono concentrati tutti nel XXI secolo e il tasso di riscaldamento degli ultimi tre anni è eccezionale.

La problematica ambientale in Italia

I cambiamenti climatici impattano pesantemente sulla nostra penisola, non possiamo dimenticare la siccità durata dalla primavera fino in autunno. Il 2017 per l'Italia è stato l'anno più secco, caduta il 31% di acqua in meno provocando così la più grave siccità da 2017 anni con drammatici effetti sull'agricoltura e rischi per gli usi civili ed industriali. Numerosi paesi e città hanno dovuto razionare l'acqua, ricordiamo Roma con il caso del Lago di Bracciano che ad oggi risulta essersi abbassato dal livello zero di 180 centimentri.

Clima e agricoltura. La Coldiretti lancia l'allarme per le conseguenze che questo cambiamento climatico porterà nel campo agricolo.

In molte regioni tra cui l'umbria a Gennaio del 2017 si è con il 28% di precipitazioni in meno con temperature sopra la media di 4,2 gradi.

Sempre più eventi estremi colpiscono la nostra penisola. Cambiamenti stagionali e poche precipitazioni anche se poi queste assumono sempre più carattere temporalesco, brevi ma intense. Penalizzate le produzioni agricole in Italia, come olio e vino.

Senza alcun dubbio le nostre abitudini dovranno cambiare. L'industria dovrà sempre più adattarsi alle richieste delle nazioni che hanno deciso di cambiare rotta sul clima ed utilizzare risorse rinnovabili in tutti i campi di produzione. Sicuramente tra qualche decennio il cambiamento sarà obbligato e forse si andrà verso il vero cambiamento poiché le economie mondiali sembrerebbero aver compreso che i mercati e la competizione economica a breve si sposterà su politiche green.