Il 2 e 3 giugno si svolgerà alla fiera di Longarone, in provincia di Belluno, l'evento "A Reptiles Day". In quei giorni sarà possibile scambiarsi anfibi e rettili alla presenza di circa 150 espositori provenienti dall'Italia e dall'estero. La manifestazione permetterà di osservare numerose specie animali originarie di tutto il mondo, tra le quali sicuramente iguane, pitoni, anfibi e invertebrati (ad esempio i ragni giganti) sono le più particolari. Saranno, inoltre, presenti esperti del settore quali biologi e veterinari, nonché stand a scopo informativo gestiti dalle associazioni italiane di riferimento.
Ovviamente la detenzione di rettili e anfibi, che, da sempre, sono parte suggestiva dell'immaginario dell'uomo, presenta dei vantaggi e degli svantaggi, che dipendono da diversi fattori.
I vantaggi: biodiversità e inquinamento
La conseguenza più vantaggiosa dell'allevamento di rettili e anfibi riguarda la conservazione delle specie allevate, importante soprattutto per quelle in via di estinzione. A tal scopo sono sempre più diffusi, all'interno degli zoo, rettilari nei quali vengono ricreate le condizioni ambientali favorevoli alla crescita e allo sviluppo di questi animali, che risultano essere molto sensibili agli sbalzi termici (soprattutto i rettili, che essendo a sangue freddo ne risentono particolarmente).
Perciò l'interno di queste strutture viene mantenuto a temperatura costante e non troppo elevata. Alcune specie, soprattutto gli anfibi, possono rivelarsi utili bioindicatori per la qualità dell'aria e dell'acqua. In essi, infatti, è molto diffusa la traspirazione cutanea, col risultato che la sensibilità ai cambiamenti dell'Ambiente che li circonda è particolarmente spiccata.
Gli svantaggi: mercato nero e reintroduzione in natura
Una delle dirette conseguenze della rarità di alcune specie di anfibi e rettili, non reperibili spesso entro i confini nazionali, è stata la creazione di un vero e proprio traffico illegale che, oltre ad alimentare il mercato nero, mette a repentaglio la sopravvivenza degli animali contrabbandati.
Ma oltre alla piaga del mercato nero, il vero grande problema dell'allevamento si ha quando gli animali vengono reintrodotti in natura: spesso, infatti, accade che l'ecosistema in cui sono rilasciati venga compromesso dalla loro presenza. Ad esempio, la tartaruga dalle orecchie rosse, che fa parte della lista delle 100 specie esotiche invasive più dannose al mondo, liberata in natura ha sostituito la testuggine palustre europea laddove presente.