In grado di modificare le condizioni climatiche terrestri, di alterare le comunicazioni, di creare meravigliose aurore o, se di intensità apocalittica, di bruciare l’atmosfera e spazzare via l’umanità, il vento solare è uno dei fenomeni stellari più belli e misteriosi che si verificano nella nostra stella, il Sole. I fenomeni legati al vento solare non riguardano soltanto il mondo astrofisico, bensì anche quello biologico, con non poche conseguenze per la salute dell’uomo. Ma qual è l’esatta genesi e quali le proprietà del vento solare?

Genesi e scoperte

L’origine del vento solare è da rintracciare nell’attività magnetica del sole: sin dai primi studi i ricercatori che si interessarono allo studio di fenomeni indiretti, quali aurore boreali o variazioni magnetiche, portarono le loro teorie a legarle con gli studi sull’attività magnetica del sole. E, il primo giugno di quest'anno, l'Università del Maryland ha pubblicato le proprie straordinarie scoperte sulla rivista Physical Review Letters, offrendo così un importante passo avanti verso lo studio astronomico.

Nel 1859 lo studioso inglese Richard C. Carrington individuò tra due macchie solari (aree della superficie del sole con una temperatura minore ed una forte attività magnetica) un brillamento, evento stellare in cui viene emessa una grandissima quantità di materia con un’energia pari a milioni di bombe atomiche che avviene in occasione della riconnessione delle linee del campo magnetico.

A seguito di quest’eruzione, la materia viene emessa dalla parte più esterna dell’atmosfera solare, la corona, in cui le temperature registrate sono dell’ordine di milioni di gradi, più alte del sole stesso. Quest’emissione è tale che, lasciata la corona, si propaga fino ai confini del sistema solare ad una distanza dei ben 160 unità astronomiche.

Il vento solare è un flusso di particelle formato principalmente da protoni, elettroni e nuclei di elio che possiedono tale potenza ed energia per via delle alte energie cinetiche in gioco e l’alta temperatura della corona che li accelera ulteriormente.

Effetti particolari

Quanto sono spettacolari le luci del nord, meglio conosciute come aurore boreali?

Malgrado il loro fascino, non si tratta della realizzazione di magie narrate dalla mitologia norrena, bensì del vento solare. L’interazione tra le molecole cariche e l’atmosfera crea ai poli questo fantastico fenomeno completamente naturale: in esso inoltre, recenti studi hanno portato alla scoperta che gli elettroni presenti, a contatto con la magnetosfera, accelerano e rendono il flusso più instabile trasformando l’energia degli elettroni in calore. La magnetosfera, insieme all’atmosfera, non permette al vento solare di penetrare oltre ai poli, ma se dovesse capitare un brillamento di portate gigantesche si può passare dall’avvistamento di aurore boreali ai Carabi allo spazzamento completo dell’atmosfera terreste e, ovviamente, una conseguente estinzione dell’umanità, causa attualmente più che improbabile.

Di un effetto che invece è opportuno prendere atto è quello della radiazione ultravioletta che, nonostante non sia abbastanza ionizzante da rompere i legami delle catene del DNA, è in grado di ionizzare le molecole di acqua e creare radicali OH che potrebbero danneggiare i tessuti biologici ed essere causa di malattia.

Ancora una volta la Scienza dello spazio, anche se appare lontanissima e indifferente nella vita quotidiana, in realtà ha un aspetto molto importante nella vita di ogni giorno. Ci saranno altri fenomeni dell’universo, magari ancora sconosciuti, che condizionano la vita dell’uomo? Solo il tempo e le ricerche accademiche sapranno dare una risposta.