Nella mattina di domenica 15 luglio 2018, i cittadini della baia di Baffin, un piccolo paese della Groenlandia occidentale, di nome Inaarsuit, si sono svegliati con un enorme iceberg davanti alle loro coste. La grande massa di ghiaccio, alta più di 100 metri, si è arenata nella notte: al momento è stabile, ma bisogna stare all'erta poiché, nelle prossime ore, si potrebbe andare incontro al rischio tsunami, dovuto allo sprofondamento del'iceberg. Per tale motivo, le autorità stanno evacuando i 169 abitanti dalla zona ritenuta a rischio e, contemporaneamente, si sta cercando una soluzione per prevenire eventuali danni alla centrale elettrica e ai serbatoi di carburante situati vicino alla riva.

Le dichiarazioni delle autorità

L'agenzia di stampa danese, Ritzau, ha riportato le parole del capo della sicurezza della polizia groenlandese, rendendo noto che: "L'iceberg è alla deriva e temiamo che una parte di questo si stacchi, causando un'inondazione della zona. Il consigliere comunale di Inaarsult, Susanne K. Eliassen, ha dichiarato al giornale locale Sermitisiaq, di "non aver mai visto un iceberg così grande, ci sono crepe e buchi che ci fanno temere un distaccamento di una parte considerevole di ghiaccio provando uno tsunami che raggiungerebbe la centrale elettrica locale e i serbatoi di carburante dislocati lungo la costa occidentale". E', dunque, doveroso da parte di tutti i cittadini evitare le zone a rischio per i prossimi giorni, per timore di un corto circuito nell'area interessata.

Già nel 2017, in un villaggio della costa orientale della Groenlandia, si verificò un distaccamento di un iceberg che causò la morte di quattro persone oltre a undici feriti.

Nel luglio scorso si staccò un enorme iceberg dalla banchisa, nella parte occidentale dell'Antartide: un iceberg con una superficie pari a quella della Liguria si portò via una massa d'acqua pari al doppio del Lago Erie, uno dei più imponenti dell'area dei Grandi Laghi tra Stati Uniti e Canada.

Purtroppo, le situazioni gravi come questa sono all'ordine del giorno, si stanno verificando sempre con maggior frequenza. La causa di tutto questo è da ricondursi al cambiamento climatico che si è intensificato nel nostro pianeta negli ultimi decenni, con un incremento delle temperature medie della superficie della Terra non riconducibile a cause naturali, riscontrato a partire dall'inizio del XX Secolo.